Paludi che ospitano specie a rischio estinzione
Sabato 29 maggio, in occasione del Festival della natura, il WWF ha organizzato l’evento “esploratori per un giorno” presso la riserva naturale di Pre Murin (Ligornetto). Con il supporto di due biologi, i quindici partecipanti hanno setacciato l’area alla ricerca di piante e animali. In tre ore sono state identificate più di cento specie diverse, e sarebbero state molte di più se il nostro abituale esperto di insetti non avesse avuto un impedimento dell’ultima ora. Oltre a identificare le specie presenti, ai partecipanti è stato chiesto di scattare delle foto. Oggi pubblichiamo su questa pagina dedicata alla riserva di Pre Murin alcuni scatti eseguiti dai nostri esploratori. La visita di questa riserva è calorosamente raccomandata dal WWF in quanto si tratta di una vera e propria oasi di pace in una regione confrontata con un eccesso di inquinamento e rumori. L’escursione può essere facilmente abbinata alla visita del museo Vela, situato nelle immediate vicinanze dell’area protetta. L’evento “esploratori per un giorno” viene riproposto ogni anno in occasione del Festival della natura in una zona protetta del Canton Ticino e ha sempre luogo verso fine maggio.
La riserva naturale di Pre Murin è una palude e un sito di riproduzione di anfibi d’importanza nazionale. La maggior parte della superficie della riserva è occupata da boschi di latifoglie, ma all’interno sono presenti numerose zone umide, differenziabili in due tipologie: le paludi di pendio, situate su banchi calcarei impermeabili e alimentate da risorgive, e le paludi di fondovalle su materiale argilloso impermeabile, alimentate dai ruscelli che raggiungono la conca di Pre Murin e dal riale Bresce.
Il ricco mosaico di ambienti è alla base dell’elevata biodiversità della riserva, che ospita sette specie di anfibi, tra cui la Rana di Lataste, considerata tra le più minacciate d’Europa. In Svizzera è presente solamente nel Mendrisiotto. La riserva riveste grande importanza anche per altri gruppi, come le farfalle diurne, le libellule, gli ortotteri, i crostacei, i rettili e gli uccelli. Dal punto di vista floristico il comparto di Pre Murin-Vigna-Pavü ospita diverse specie vegetali rare o minacciate. Ad esempio, Cladium mariscus nelle due principali paludi di pendio. Altra specie importante è Thalictrum lucidum, ranuncolacea tipicamente legata alle formazioni palustri aperte e fortemente minacciata d’estinzione in tutta la Svizzera.
Il 2 settembre 2020 il Consiglio di Stato ha adottato il decreto di protezione di Pre Murin-Vigna-Pavü, che ha formalmente sancito la tutela di questa importante riserva naturale. Responsabile per la protezione e la valorizzazione di questo comparto è l’Ufficio della natura e del paesaggio (Unp) del Dipartimento del territorio. Ne abbiamo parlato con Mirko Sulmoni, collaboratore scientifico presso l’Unp, che ne ha seguito l’allestimento e si occupa della sua attuazione. “Il decreto di protezione si prefigge di conservare e valorizzare a lungo termine le peculiarità naturalistiche delle aree di Pre Murin, Vigna e Pavü attraverso adeguate regole di comportamento, nonché di incrementarne la biodiversità con interventi di valorizzazione e gestione consoni alla loro vocazione”.
Nel 2013 sono stati eseguiti i primi interventi di rivitalizzazione della palude principale, che hanno riguardato i seguenti interventi: sfalcio della vegetazione palustre; estirpazione delle aree cespugliate e di piante neofite; scavo degli stagni esistenti; recupero di materiale alluvionale e formazione di un terrapieno di protezione. Sempre Mirko Sulmoni ci spiega i motivi: “Il naturale processo di interramento delle paludi e degli specchi d’acqua comporta la loro lenta trasformazione in ambienti naturalisticamente meno pregiati. Lo sfalcio, la rimozione della vegetazione e il riscavo degli stagni permettono di rallentare questo fenomeno”.
A questi interventi ne sono seguiti altri di carattere analogo. La gestione ricorrente delle zone umide, iniziata in collaborazione con i volontari del WWF e poi ripresa dall’ex Comune di Ligornetto, viene attualmente garantita su tutto il comparto in parte da agricoltori e in parte dal Comune di Mendrisio in collaborazione con l’Unp. Il mantenimento degli ambienti naturali della riserva e della sua biodiversità è quindi assicurato anche nel lungo termine.
Antaxius pedestris è una specie di grillo appartenente alla famiglia dei Tettigoniidae. La distribuzione va dai Pirenei attraverso la Francia meridionale fino alle Alpi più occidentali. Ma la maggior parte della popolazione si trova nell’Europa centrale. Si spinge anche nelle valli alpine centrali, così nel Vallese, in Ticino, nella valle del Reno vicino a Coira. È presente fino a 2’000 metri di quota. Antaxius pedestris predilige habitat caldi e strutturalmente ricchi. Vengono colonizzate le praterie da semi-aride a secche, così come i bordi delle foreste o le radure. Lo strato erbaceo è ben sviluppato ed è spesso interrotto da aree aperte come cumuli di ghiaia, sentieri o muri a secco. Gli animali amano prendere il sole su arbusti o piante perenni.
Si trovano spesso nei campi di ortica e nelle macchie di felce. Il colore di base del corpo è marrone scuro, grigio marrone o grigio scuro con disegni biancastri o gialli o grigio chiaro. Gli adulti raggiungono una lunghezza di circa 15-23 millimetri e si possono trovare da luglio a ottobre. Si nutrono di piante e insetti. Le uova sono deposte nel terreno. Le prime larve sono già attive all’inizio di maggio. La specie è notturna.
La zona naturale di Pre Murin-Vigna-Pavü svolge un’importante funzione ecologica in quanto elemento di collegamento tra gli ambienti naturali del Monte San Giorgio e quelli di pianura lungo i fiumi Laveggio e Gaggiolo. Nel 2010, il WWF ha identificato oltre quaranta misure per il ripristino e la valorizzazione dell’infrastruttura ecologica del comparto Laveggio e Gaggiolo. Molte di queste misure sono nel frattempo state realizzate o sono attualmente in cantiere, ad esempio la rimessa a cielo aperto del riale Bellacima a Stabio e del riale Prella a Genestrerio, due affluenti del Laveggio. Per migliorare il corridoio ecologico nel comparto Pre Murin-Vigna-Pavü, il WWF ha promosso la posa di barriere fisse lungo la strada Rancate – Besazio, la realizzazione di sottopassi per la piccola fauna e la rivitalizzazione del biotopo di Pavü. Questi interventi sono stati realizzati dall’Ufficio natura e paesaggio del Dipartimento del territorio nel 2015, permettendo così di migliorare i collegamenti ecologici verso la montagna. Per collegare la riserva naturale sul lato sud, in direzione del Laveggio, sarebbero utili misure di ripristino dell’infrastruttura ecologica nel comparto agricolo tra Rancate e Ligornetto, ad esempio la posa di siepi o la valorizzazione dei margini boschivi. Queste misure sono sostenute dal progetto di valorizzazione delle superfici per la biodiversità in agricoltura del Mendrisiotto. Malgrado la regione sia altamente urbanizzata, ospita tuttora un patrimonio naturale di grande valore. Per conservare questo patrimonio e la sua biodiversità sul lungo termine è però necessario che il reticolo ecologico che collega i diversi ambienti sia integro e funzionale. Per raggiungere questo obiettivo il WWF sta lavorando assieme a diversi partner.