L’Artide è un immenso habitat che vanta una fauna e una flora davvero uniche. In questa regione vive anche la volpe artica. A causa del cambiamento climatico, tuttavia, nell’estremo nord fa sempre più caldo: una grave minaccia per l’eccezionale biodiversità dell’Artide.
Il freddo, però, è essenziale per questo poco conosciuto animale. La volpe artica, infatti, ha una pelliccia particolarmente folta ed è perciò ben attrezzata per vivere tra i ghiacci e la neve. I peli le crescono persino sotto le zampe, e quando si sdraia, essa può avvilupparsi nella propria lunga coda arruffata per proteggersi dal freddo. Due volte all’anno la volpe artica muta pelliccia, e con essa anche il colore. In inverno è bianca come la neve mentre in estate il suo pelo si adatta al paesaggio circostante assumendo tinte che vanno dal grigio al bruno.
Il ghiaccio che si assottiglia, però, sta mettendo a dura prova tutti gli animali dell’Artide. Gli effetti del cambiamento climatico sono particolarmente visibili: gli inverni sono più miti e la primavera arriva in anticipo. Negli ultimi decenni le temperature dell’Artide sono aumentate ad una velocità doppia rispetto al resto del Pianeta. Lo spessore della banchisa, in estate, è la metà rispetto a 30 anni fa. Tutto questo comporta dei profondi mutamenti nell’habitat della volpe artica, minacciata da diversi fattori: in passato le volpi polari venivano cacciate per la loro pelliccia estremamente folta, fino quasi alla loro estinzione. Fortunatamente oggi la loro caccia è stata vietata in molti Paesi ma c’è un altro problema. Dato che sulla Terra fa sempre più caldo, anche l’habitat della volpe cambia. Le volpi rosse, parenti delle volpi polari ma di taglia più grande, sconfinano sempre più a nord scacciando le volpi polari dal loro habitat e rubando le loro prede. Anche altri animali, come gli orsi o i lemming, risentono del cambiamento climatico. Dato che in inverno le volpi polari dipendono dal cibo abbandonato dagli orsi polari, se gli orsi polari scompaiono, per le volpi polari c’è meno da mangiare.
E così parte la difficile ricerca del cibo: i lemming sono le prede privilegiate della volpe artica. Li cattura nella neve. Ma a causa delle temperature che aumentano, le cavità naturali che si creano nel manto nevoso – dove vivono e trovano cibo i piccoli roditori – non si formano più. In inverno, quando il cibo scarseggia, la volpe artica segue l’orso polare nutrendosi dei resti lasciati dal grande cacciatore bianco. Ma scarseggiando questi resti – visto che l’orso polare ha sempre meno tempo a disposizione per cacciare – scarseggia anche il cibo per le volpi artiche. Gli orsi polari sono il simbolo del climate change, ma se non riusciremo ad arrestare o almeno frenare i cambiamenti climatici, allora anche la volpe artica, il gabbiano d’avorio, la foca dalla sella e il narvalo perderanno il loro habitat.
La volpe polare, chiamata anche volpe artica, vive in tutto l’emisfero nord del globo terrestre dove l’inverno è glaciale, come in Canada, Alaska, Groenlandia, Islanda, nel nord della Scandinavia e nel nord della Russia. Questo animale è perfettamente adatto alle rigide temperature: in inverno possiede una spessa e calda pelliccia bianca che lo tiene al caldo e lo mimetizza nel paesaggio completamente innevato. La volpe polare può sopravvivere a temperature fino a 60 gradi sotto zero.
Alimentazione
Le volpi polari non sono difficili in fatto di cibo. Poco importa se sono topi, lepri bianche, uccelli, uova, molluschi, ricci di mare o foche morte: a questa volpe piace proprio tutto. Il suo cibo preferito sono i lemming. Non appena ne avvista uno, lo immobilizza balzandogli addosso con un salto. Grazie al suo ottimo udito, riesce addirittura a sentire i lemming che si muovono nei loro corridoi sotterranei sotto la neve. Per catturarli, si tuffa a testa nel manto nevoso. La volpe polare è un animale furbo: spesso segue gli orsi bianchi mentre vanno a caccia. Dato che di solito l’orso bianco mangia unicamente il grasso, la pelle e le interiora delle sue prede, le volpi polari si cibano dei resti. Se in estate riesce a procurarsi cibo in abbondanza, la volpe ne nasconde un po’ nella sua tana o nelle fessure delle rocce, così se in inverno non avrà cibo a sufficienza, potrà contare sulle sue scorte.
Vita sociale
In inverno, quando il freddo è glaciale, le volpi condividono le proprie tane scavate sotto la neve. Poiché in inverno è più difficile trovare cibo che in estate, preferiscono cacciare in gruppo, mentre in estate le volpi polari tornano a vivere nuovamente da sole.
Vita da cuccioli
Nella stagione degli amori, il maschio cerca la femmina e difende il suo territorio con forti latrati e demarcandolo con la propria urina e i propri escrementi. Dopo circa 50-55 giorni, la femmina dà alla luce da cinque a dieci piccoli nella tana o nella fessura di una roccia. Alla nascita sono ciechi e vengono allattati dalla madre a cui il padre porta il cibo.
Dopo due settimane, aprono gli occhi e presto andranno alla scoperta dei dintorni con i genitori. A questo punto anche la madre torna a cacciare: una famiglia di volpi, durante un’estate, divora migliaia di lemming! Quando torna il freddo e i giorni diventano più corti, le piccole volpi lasciano i genitori e si mettono loro stesse alla ricerca di cibo nella tundra che presto sarà ricoperta dalla neve.