Svizzera

Record di pernottamenti estivi, ma il Ticino fa passi indietro

Da inizio maggio a fine ottobre il dato nazionale segna un +1,6% annuo. Ma a sud delle alpi, complice anche la meteo poco favorevole, il calo è dell'1,7%

In sintesi:
  • A fare da traino soprattutto gli ospiti stranieri, mentre cala la domanda interna 
  • In tutto registrati 24,4 milioni di pernottamenti, il livello più alto mai osservato
Immagine di archivio
(Ti-Press)
5 dicembre 2024
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Numeri record per il turismo svizzero nella stagione estiva 2024, cioè il semestre che va da inizio maggio a fine ottobre: sono stati registrati 24,4 milioni di pernottamenti, il livello più alto mai osservato. Ticino e Grigioni fanno però passi indietro.

Stando ai dati diffusi stamani dall'Ufficio federale di statistica (Ust) a livello nazionale si registra una progressione su base annua dell'1,6%, trainata dagli ospiti stranieri, che segnano +3,9% a 13,0 milioni. La domanda indigena, pur rimanendo elevata, è per contro calata, scendendo dello 0,8% a 11,4 milioni.

Come si ricorderà la meteo non è stata sempre positiva: vi sono state forti intemperie tra giugno e settembre, in particolare nelle regioni di montagna e a sud delle Alpi, piogge che hanno talvolta provocato danni di grande entità. Questo si riflette sull'andamento regionale del ramo dell'accoglienza.

Concretamente cinque delle quattordici regioni in cui l'Ust divide la Confederazione segnano un arretramento: fra queste figurano Ticino (-1,7% a 1,7 milioni) e Grigioni (-0,4% a 2,5 milioni), entrambe realtà che avevano largamente approfittato negli anni scorsi della propensione degli svizzeri per le vacanze in patria, in un contesto di pandemia globale, e che nel 2024 hanno dovuto fare i conti con l'impatto del maltempo. Alla stessa stregua in calo è pure il Vallese (-2,6% a 2,1 milioni). La ripresa del turismo internazionale ha invece favorito le zone urbane come Basilea (+5,5%), Ginevra (+4,8%) e Zurigo (+4,7%), come pure la regione di Lucerna (+2,8%).

Tornando alla componente straniera, va rilevato che i pernottamenti hanno per la prima volta superato (dell'1,2%) il livello del 2019, ultima stagione pre-Covid. Per quanto riguarda i Paesi di provenienza, nell'estate 2024 la classifica è stata dominata dagli Stati Uniti (+13,5% a 2,4 milioni di notti) e dalla Germania (-1,3% a 2,1 milioni); seguono Regno Unito (-8,4% a 0,8 milioni), Francia (+4,5% a 0,8 milioni), Paesi del Golfo (-9,6% a 0,5 milioni), Cina (+35,8% a 0,5 milioni), India (+10,3% a 0,5 milioni) e Italia (-1,2% a 0,4 milioni). In generale la domanda asiatica è cresciuta del 5,9%, ma rimane ancora del 22,0% inferiore a quella della stagione estiva del 2019.

L'Ufficio di statistica ha pubblicato anche i dati dei pernottamenti per il solo mese di ottobre, che segna +0,3% (su base annua) a 3,3 milioni. La crescita è dovuta anche in questo caso agli ospiti provenienti da oltrefrontiera (+3,4%), mentre gli svizzeri mettono a referto -2,4%. I sei mesi definiti estivi dai funzionari di Neuchâtel si sono così rivelati tutti in progressione, con valori compresi fra +0,3 e +5,0%, con l'unica eccezione di settembre, quando è stata osservata una contrazione dell'1,4%.