Svizzera

Domestiche chiuse in gabbia e ridotte a schiave

A Zurigo condannato uno svizzero di 46 anni, aiutato dalla moglie, riconosciuto colpevole di tratta di esseri umani e sequestro di persona

Fra le sbarre
(Depositphotos)
26 settembre 2024
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Pena detentiva di 36 mesi, di cui nove da scontare, e l'ordine di sottoporsi a un trattamento ambulatoriale: è la pena inflitta dal Tribunale distrettuale di Andelfingen (Zurigo) a uno svizzero di 46 anni riconosciuto colpevole di tratta di esseri umani e sequestro di persona. La moglie, una filippina, è stata condannata a 16 mesi di carcere con la condizionale e un periodo di prova di due anni per complicità multipla in sequestro di persona. Per lei il tribunale ha emesso anche un ordine di espulsione di 5 anni che vale pure per l'area Schengen. La coppia aveva tenuto collaboratori domestici in gabbia e li aveva legati.

In particolare l'accusato, con una spiccata tendenza dominante e un disturbo narcisistico, assieme alla moglie, che lo aiutava, aveva attirato una filippina di 22 anni e una 30enne brasiliana con false promesse, come quella di un permesso di soggiorno e un'istruzione per poi sfruttarle come "schiave domestiche".

La moglie sorvegliava le vittime e in alcuni casi le ha legate o chiuse in una gabbia, ha dichiarato il giudice. Le dichiarazioni delle vittime che incriminano la donna sono credibili, ha sottolineato.

"Le vittime le hanno fatto capire che non erano d'accordo", ha continuato il giudice. “Non era sprovveduta. Anche lei stessa aveva espresso dubbi sulla legalità della prigionia". Inoltre, non ci sono prove che la donna dipendesse totalmente dal marito e non sono riconoscibili "né il pentimento né una vera confessione", ha detto il giudice. Il Tribunale le ha quindi inflitto una pena più elevata rispetto ai 10 mesi con la condizionale e l'espulsione di 5 anni richiesti dalla Procura.

L'uomo aveva chiuso le due giovani donne straniere in una gabbia fino a 17 ore al giorno. Per il resto del tempo dovevano fare le pulizie in uniforme da cameriera per 800 franchi al mese. Se commettevano un errore, venivano punite.

La donna filippina di 22 anni ha dovuto vivere in queste condizioni per 10 mesi fino alla sua fuga, la brasiliana per quattro settimane: è stata liberata dalla polizia in seguito alla denuncia sporta dalla 22enne asiatica.

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