Nel complesso l’operazione da 8 miliardi di euro (7,6 miliardi di franchi) procede conformemente ai tempi prestabiliti
Per l'acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom giunge il via libera da parte dell'Ue: la transazione può essere completata senza riserve, come ha stabilito la Commissione europea sulla scorta dell'esame della sua Direzione generale della concorrenza.
Nel complesso l'operazione da 8 miliardi di euro (7,6 miliardi di franchi) procede conformemente ai tempi prestabiliti, afferma la dirigenza della società. Come noto in maggio era stato ottenuto il via libera incondizionato sia dalla Commissione federale della concorrenza (Comco) sia dalla presidenza del Consiglio dei ministri italiano, che doveva esprimersi nell'ambito della cosiddetta legislazione sul golden power: all'esecutivo di Roma spettano infatti speciali poteri di intervento in determinate transazioni, investimenti o delibere societarie, quando le operazioni potrebbero compromettere interessi pubblici ritenuti essenziali dall'Italia.
La transazione rimane però tuttora soggetta ad altre autorizzazioni normative, tra cui quella dell'autorità antitrust italiana (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). Quest'ultima ha annunciato l'11 settembre di aver avviato un'indagine approfondita ai sensi delle norme italiane in materia di controllo delle operazioni di concentrazione. L'AGCM vede infatti una potenziale minaccia per i consumatori: l'operazione appare suscettibile di ostacolare in modo significativo la concorrenza effettiva, in particolare a causa della costituzione o del rafforzamento di una posizione dominante, scriveva l'autorità nel suo bollettino periodico.
Swisscom ha annunciato in marzo di aver stipulato accordi vincolanti per l'acquisizione del 100% di Vodafone Italia (filiale del gruppo britannico Vodafone), per poi fonderne le attività con la propria controllata italiana Fastweb. La transazione, condotta da un'azienda che è per il 51% di proprietà della Confederazione, ha sollevato anche vivaci reazioni politiche negative in Svizzera. Sul fronte dei consumatori vi è poi chi ha sottolineato la concomitanza dell'operazione con la revoca di vecchi abbonamenti per tivù e internet, sostituiti da offerte più ampie, ma anche più care.
In borsa il giorno dell'annuncio l'azione Swisscom – un titolo per sua natura spiccatamente difensivo – era salito del 5% a circa 528 franchi. Oggi è scambiato 549 franchi. Dall'inizio dell'anno la performance è del +8%, la stessa dello Smi, l'indice di riferimento del mercato elvetico.