Le finanze sono in sofferenza a causa, in particolare, delle uscite in crescita per le pensioni e per l'esercito
Le finanze della Confederazione sono in sofferenza, a causa in particolare delle uscite in crescita per le pensioni e per l'esercito. Per ritrovare l'equilibrio, la Confederazione intende alleggerire il proprio bilancio di 3-3,5 miliardi di franchi dal 2027 e di 4-4,5 miliardi all'anno dal 2030 agendo sia a livello di uscite, anche con risparmi sul personale, sia di entrate, tassando maggiormente i prelievi del secondo e terzo pilastro.
Nell'attesa di inviare in consultazione il proprio piano di sgravi, probabilmente nel gennaio 2025, il Consiglio federale ha preso oggi le prime decisioni basandosi in parte sul rapporto di un gruppo indipendente di esperti e sulle discussioni svolte assieme ai cantoni, ai partiti e ai partner sociali.
Stando a una nota governativa odierna, il Consiglio federale intende tassare i prelievi di capitale dal secondo e dal terzo pilastro in modo che non siano fiscalmente più vantaggiosi rispetto alle prestazioni di rendita. Le maggiori entrate annue sono stimate a 220 milioni per la Confederazione e a 60 milioni per i Cantoni.
Inoltre, tutti i contingenti d'importazione di beni agricoli dovranno essere messi all'asta, ciò che potrebbe generare per la Confederazione maggiori entrate stimate in 80 milioni all'anno.
Diversamente da quanto suggerito dagli esperti, l'Esecutivo rinuncia ad altre misure importanti: con l'aumento dell'Iva a favore dell'Avs (+0,4 % per Avs21, +0,7 % per la 13esima rendita Avs; circa 4 miliardi), lo scadere dell'aliquota speciale per il settore alberghiero (300 milioni) e l'introduzione dell'imposizione minima dell'Ocse (1,5-3,5 miliardi) sono stati o sono già decisi aumenti delle imposte dell'ordine di diversi miliardi. Per il Governo, insomma, popolazione ed economia non devono essere gravate in misura ancora maggiore.
Circa le uscite, anche in questo caso il Consiglio federale ha accolto alcuni suggerimenti degli esperti, scartandone altri. Tra le proposte tenute in considerazione, l'Esecutivo vuole che il contributo della Confederazione all'Avs corrisponda in futuro a una percentuale dell'Iva, in modo da evitare che il costante aumento delle uscite dovuto all'invecchiamento della popolazione pesi ulteriormente sul bilancio federale. A lungo termine, lo sgravio potrebbe ammontare fino a 600 milioni. Questa misura non ha ripercussioni né sull'importo delle rendite versate né sulla 13esima rendita Avs decisa dal popolo.
La rinuncia a finanziare la custodia di bambini complementare alla famiglia non è finalizzata a ridurre le attuali uscite, bensì a evitare uscite supplementari. Il Consiglio nazionale ha approvato un progetto che per la Confederazione si tradurrebbe in un onere annuo di oltre 800 milioni. Il Governo è dell'avviso che questo compito rientri nella sfera di competenza dei Cantoni.
Per quanto attiene alla Confederazione in sé, sono già stati definiti risparmi dell'ordine di 300 milioni dal 2028, il 60% dei quali dovrebbe interessare il personale federale.
Tutti questi provvedimenti dovrebbero produrre un volume di sgravio complessivo di quasi 3,6 miliardi dal 2027. Per i Cantoni le ripercussioni dirette delle misure sono più contenute rispetto al piano proposto dagli esperti e nel 2027 ammonterebbe a meno di 200 milioni.
Con una tassazione più elevata dei prelievi di capitale dal secondo e dal terzo pilastro, i Cantoni riceverebbero inoltre entrate supplementari pari a circa 60 milioni.