Svizzera

Tumori al seno fra prevenzione e disparità regionali

Il 60 per cento delle donne sopra i 50 anni vive in un cantone che offre un esame di screening ogni due anni. I più virtuosi? Berna, Giura e Neuchâtel

In sintesi:
  • I risultati sono frutto di uno studio condotto da Unisanté, il Centro universitario di medicina generale e Salute Pubblica di Losanna
  • Il Ticino è uno dei 14 cantoni presi in esame. Buono il grado di partecipazione delle donne alla mammografia di screening, che si attesta al 52 per cento
Quando un semplice esame può salvarti la vita
(Keystone)
6 agosto 2024
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In Svizzera, le prestazioni dei programmi di screening per il cancro al seno variano da cantone a cantone. È la conclusione cui è giunto uno studio di Unisanté, il Centro universitario di medicina generale e Salute Pubblica di Losanna, pubblicato martedì (6 agosto). Tuttavia, i risultati rientrano nella norma europea.

Quattordici cantoni invitano tutte le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni (tra i 50 e i 74 anni in 9 cantoni) a sottoporsi a un esame mammografico ogni due anni. Un simile controllo può essere eseguito anche al di fuori dei programmi sanitari pubblici, attraverso il cosiddetto screening opportunistico, che rimane l'unica opzione nei 12 cantoni che non hanno un programma pubblico.

Dal 2010, per garantirne la qualità, i risultati di questi programmi vengono regolarmente monitorati. Lo studio di Unisanté si è basato su tre milioni di registri di screening anonimizzati provenienti da 10 programmi che coprono 14 cantoni; fra questi figurano: Vaud, Vallese, Ginevra, Friburgo, Berna, Giura, Neuchâtel, Turgovia, San Gallo, Grigioni, Berna, Soletta, Basilea Città e Ticino.

Il rapporto si è concentrato principalmente sulle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e, per questo sesto monitoraggio, il periodo 2019-2021 viene confrontato con quelli precedenti, si legge nella nota di Unisanté.

Disparità cantonali

In Svizzera, il 60 per cento delle donne tra i 50 e i 69 anni vive in un cantone che offre sistematicamente una mammografia di screening ogni due anni. Questa cifra è quasi raddoppiata dall'inizio del monitoraggio (34 per cento nel 2010). Tuttavia, la copertura della popolazione rimane bassa rispetto agli standard europei.

La partecipazione a un programma cantonale è leggermente aumentata dal 2010; ora si attesta al 47 per cento in Svizzera, sebbene vi siano differenze significative tra i cantoni. Fra quelli più virtuosi troviamo Berna, Giura e Neuchâtel, con un grado di partecipazione che si attesta – per tutti e tre – al 60 per cento, segue poi Friburgo (57 per cento), il Ticino e il Vallese (entrambi con il 52 per cento), San Gallo e Grigioni (49 per cento), Vaud (47 per cento), Berna e Soletta (43 per cento), Ginevra e Turgovia (40 per cento) e Basilea Città (36 per cento).

La partecipazione e la fedeltà rimangono più elevate nella Svizzera francese. Tuttavia, il divario fra i cantoni francofoni, che sono stati pionieri dello screening, e le altre regioni si è ridotto nel corso degli anni.

Qualità variabile

L'analisi fra i vari programmi ha evidenziato differenze persistenti nella qualità dello screening. Il rischio che una donna riceva un risultato falso positivo al primo esame può essere addirittura triplicato (da 6 a 17,4 per 1’000 donne sottoposte a screening), a seconda del cantone in cui viene eseguita la mammografia.

L'aspetto principale è che ai successivi esami di screening, ogni due anni, le interpretazioni delle immagini sono più coerenti e stabili. Il confronto con l'esame radiologico precedente facilita la diagnosi. Le ragioni delle disparità osservate tra i diversi programmi non sono chiaramente identificate.

Per una donna, il rapporto tra benefici (mortalità ridotta, trattamento meno oneroso, approccio rassicurante ecc.) e rischi (sovra diagnosi, esami aggiuntivi, ansia dopo un risultato falso positivo ecc.) aumenta con l'età: è più favorevole tra i 70 e i 74 anni.

Buona efficacia

In media, quando le donne si sottopongono per la prima volta allo screening, il cancro viene individuato in 7 casi su 1’000. Il beneficio della diagnosi precoce è maggiore quando una donna partecipa regolarmente allo screening, osserva Unisanté.

Un altro risultato incoraggiante è che oltre il 70 per cento dei tumori al seno viene individuato in fase precoce. In conclusione, secondo Unisanté, i risultati dei programmi elvetici sono ampiamente in linea con gli standard europei. Il continuo aumento della partecipazione, in particolare dopo il primo invito, è incoraggiante.

Unisanté sottolinea inoltre che i risultati dello screening opportunistico non sono noti né monitorati regolarmente e che i risultati delle mammografie effettuate al di fuori del programma non sono disponibili per una valutazione nazionale.

Il cancro al seno è il tumore più comune nelle donne. Ogni anno in Svizzera vengono colpite circa 6'500 donne. Di queste, l'80 per cento ha più di 50 anni al momento della diagnosi.

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