Lo chiede la Conferenza dei giovani di Unia riunita a Bellinzona. Un sondaggio fa emergere regole non rispettate, commenti razzisti, compiti inadeguati
No alle pressioni e allo stress sul posto di tirocinio: è l'orientamento emerso oggi a Bellinzona nell'ambito della Conferenza dei giovani di Unia.
Oltre 50 giovani associati hanno discusso i risultati di un sondaggio tra gli apprendisti lanciato dal sindacato nell'autunno 2023, a cui hanno preso parte 1100 persone. Nell'incontro nel capoluogo ticinese i partecipanti hanno dibattuto sulle strategie da adottare per migliorare la situazione, riferisce Unia in un comunicato odierno.
Numerosi gli spunti emersi, fra cui possono esserne citati tre: "nelle scuole professionali impariamo quali sono i diritti degli apprendisti, ma spesso ci ridiamo sopra quando vediamo le regole, perché non vengono quasi mai rispettate"; "i commenti razzisti sono all'ordine del giorno, col tempo li ignori, ma psicologicamente ti distruggono"; "ci vengono imposti compiti che non hanno assolutamente niente a che fare con la nostra formazione, è demotivante".
"Siamo tutti d'accordo: le apprendiste e gli apprendisti devono essere protetti meglio", afferma Félicia Fasel, segretaria dei giovani del sindacato Unia, citata nella nota. "Sono necessari più vacanze e tempo libero, protezione contro la discriminazione e il mobbing, nonché controlli più severi delle aziende formatrici".