Svizzera

Le sue ‘tracce’ in due scene del crimine: lo incastra il Dna

In manette un 45enne. È accusato degli omicidi avvenuti rispettivamente a Zurigo-Seefeld nel 2010 e a Laupen nel 2015

(Keystone)
2 febbraio 2024
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Uno spagnolo di 45 anni è stato arrestato lunedì a Ginevra. Tracce del Dna dell'uomo sono state trovate sulle scene di omicidi avvenuti rispettivamente a Zurigo-Seefeld nel 2010 e a Laupen (Be) nel 2015.

Il 45enne spagnolo è stato fermato al suo arrivo a Ginevra. L'accusato è attualmente in detenzione preventiva, hanno annunciato venerdì in una nota congiunta le polizie cantonali bernese e zurighese. Per il momento l'uomo non ha confessato i crimini e ulteriori indagini sono in corso.

Il 15 dicembre 2010, una psicanalista di 56 anni fu accoltellata a morte nel quartiere Seefeld di Zurigo. A Laupen, il 15 dicembre 2015, ovvero a cinque anni esatti di distanza, una coppia di coniugi – di 74 e 64 anni – fu uccisa con un'arma da taglio nonché oggetti contundenti. La polizia trovò la stessa identica traccia di Dna su entrambe le scene del crimine.

Già nel 2017, il ministero pubblico del canton Zurigo aveva reso noto che un indizio concreto permetteva di mettere in relazione i due crimini, ossia le tracce riconducibili a una "persona di sesso maschile".

Diverse decine di uomini sottoposti a test

Dopo il crimine di Seefeld – che era costato la vita a una cittadina svizzera di origini cilene, sposata e con una figlia di 14 anni – la polizia passò al setaccio l'intero quartiere e interrogò diverse persone. A distanza di qualche mese diverse decine di uomini furono sottoposti a test del Dna per verificare la compatibilità con le tracce trovate sul luogo del crimine, ma il presunto responsabile non fu trovato.

Anche nel caso dell'uccisione del marito 74enne e della moglie di 64 anni in un appartamento di Laupen, gli inquirenti bernesi avevano esaminato numerosi indizi ed erano risaliti a tracce di Dna che erano risultate identiche a quelle ritrovate sulla scena del crimine di Zurigo. La notizia dell'"indizio comune" era stata resa nota soltanto due anni dopo per consentire agli inquirenti bernesi di portare a termine i loro interrogatori e di eseguire diversi test del Dna.

I due ministeri pubblici – che da allora hanno lavorato in stretta collaborazione – avevano inoltre rilanciato i loro appelli a eventuali testimoni in grado di fornire elementi utili alle indagini. Nelle due inchieste erano anche state fissate ricompense per complessivi 30'000 franchi: 20'000 franchi per il delitto di Zurigo e 10'000 per quello di Laupen (Be).