Svizzera

Bertoli nuovo presidente della Commissione federale migrazione

L'ex consigliere di Stato ticinese succederà dal 1° gennaio al professor Walter Leimgruber, che lascerà la sua carica dopo 12 anni

Manuele Bertoli
(Keystone)
24 novembre 2023
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Dal 1° gennaio Manuele Bertoli sarà il nuovo presidente della Commissione federale della migrazione (Cfm). Lo ha deciso il Consiglio federale. L'ex consigliere di Stato ticinese subentrerà al professor Walter Leimgruber, che lascerà la sua carica dopo 12 anni.

Nato nel 1961, Bertoli ha studiato diritto all'Università di Ginevra. Prima di essere eletto nel governo cantonale, è stato segretario per la Svizzera italiana dell'Associazione svizzera degli inquilini e ha assunto la direzione di Unitas, l'associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana, precisa una nota odierna.

Nel 2011 Bertoli è entrato a far parte del Consiglio di Stato ticinese, diventando il primo membro cieco di un esecutivo cantonale in Svizzera. Fino ad aprile 2023 è stato a capo del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport e per tre volte ha rivestito il ruolo di presidente del Consiglio di Stato cantonale.

Nel suo impegno politico, aggiunge la Commissione, Bertoli si è occupato a fondo di questioni legate alla migrazione, in particolare della formazione e della partecipazione sociale dei giovani immigrati. Nel 2012 ha partecipato alla costituzione del Forum per l'italiano in Svizzera, di cui è poi stato presidente per 11 anni. Attualmente Bertoli è pure co-presidente dell'organizzazione nazionale Pro Infirmis, che si batte per l'inclusione e l'integrazione dei disabili.

Il professor Walter Leimgruber, presidente della Commissione da gennaio 2012, lascia la sua carica per raggiunto limite del mandato. In questi 12 anni, Leimgruber ha impresso la sua impronta sulla Commissione. Oltre al suo impegno a favore dei diritti della popolazione migrante in termini di senso di appartenenza, partecipazione e co-decisione, Leimgruber ha riservato un'attenzione particolare alle persone in situazioni di vulnerabilità, conclude il comunicato.