Visita di cortesia del presidente ungherese, invitato da Roger Köppel. Al centro dei colloqui le relazioni bilaterali e quelle tra Svizzera e Ue
Berna – Una delegazione ungherese, guidata dal premier Viktor Orbán (invitato in Svizzera dal consigliere nazionale uscente dell’Udc Roger Köppel), è stata ricevuta oggi a Berna dai consiglieri federali Alain Berset e Ignazio Cassis nell'ambito di una visita di cortesia. Al centro delle discussioni vi sono state le relazioni bilaterali e quelle tra la Svizzera e l'Unione europea (Ue), di cui Budapest assumerà la presidenza nel secondo semestre del prossimo anno.
"Nell'ottica della politica europea, la Svizzera ha ribadito l'obiettivo di stabilizzare e sviluppare ulteriormente la via bilaterale con l'Ue", indica un comunicato diramato al termine dei colloqui dalla Segreteria generale del Dipartimento federale dell'interno (DFI), diretto dal presidente della Confederazione Berset, e dal Dipartimento federale degli affari esteri, guidato da Cassis.
Per quanto concerne le relazioni bilaterali, le parti hanno in particolare tematizzato la collaborazione derivante dal versamento elvetico del secondo cosiddetto "miliardo di coesione" – in realtà 1,3 miliardi di franchi che la Confederazione ha trasmesso ai Paesi dell'Est dell'Ue per ridurre le disparità economiche e sociali sul Vecchio Continente.
L'accento è stato posto sulla formazione professionale, la ricerca e l'innovazione. Berset ha spiegato che la Svizzera attribuisce grande importanza al coinvolgimento di diversi attori, in particolare anche della società civile, nella messa in atto dei programmi e dei progetti finanziati con quel denaro.
Entrambe le parti hanno lodato le relazioni bilaterali, storicamente buone, che trovano radici tra l'altro nell'accoglienza nella Confederazione di 12'000 profughi ungheresi dopo la rivoluzione del 1956, repressa dall'intervento armato delle truppe sovietiche.
Per quanto riguarda le questioni dell'attualità internazionale, sono state discusse la situazione in Medio Oriente e la guerra d'aggressione russa contro l'Ucraina, riferisce la nota.