Svizzera

Credit Suisse, prima ondata di licenziamenti

Dopo il passaggio a Ubs tagliati il 31 luglio 200 consulenti nel settore Investment Banking & Capital Markets

2 agosto 2023
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Credit Suisse, passata in mani Ubs, ha effettuato una prima ondata di licenziamenti: 200 consulenti della banca d'investimento hanno perso il posto. Questi tagli sono stati compiuti a livello mondiale, nell'investment banking e nel comparto Investment Banking & Capital Markets, ha riferito questa sera il portale britannico Financial News, avvalendosi di una fonte informata. Sia Credit Suisse che Ubs non erano raggiungibili in serata per un commento.

I licenziamento riguardano tutti i livelli dirigenziali della banca d'investimento e anche la maggior parte dei team di settore. I tagli concernono, in particolare, l'ambito dei mercati azionari. Secondo il portale, l'ondata di licenziamenti è iniziata il 31 luglio. Altre due ondate sono previste per settembre e ottobre.

Mercoledì mattina Bloomberg aveva annunciato la chiusura della succursale di Houston di Credit Suisse. Con l'acquisizione da parte di UBS, l'attività di investment banking di Credit Suisse sarà notevolmente ridotta. I suoi investimenti rischiosi avevano causato perdite per miliardi negli ultimi anni.

Secondo diversi articoli di stampa, la fusione delle due grandi banche comporterà la soppressione di 30'000-35'000 posti di lavoro a livello mondiale. Alla fine del 2022, le due banche impiegavano un totale di 120'000 persone. Nel frattempo, migliaia di dipendenti hanno già abbandonato la nave.