Svizzera

La lotta dei ricercatori elvetici al coleottero giapponese

Fra i metodi implementati zanzariere impregnate di insetticida e un attrattivo specifico

In sintesi:
  • Alcuni giorni fa, dopo avvistamenti sporadici, è stata individuata la prima popolazione dell'insetto invasivo a nord delle Alpi
  • Contro gli esemplari adulti si utilizzano funghi parassitari
(Foto: Di Ryan Hodnett - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid)
27 luglio 2023
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Il vorace coleottero giapponese è riuscito a diffondersi in tutto il mondo negli ultimi 100 anni. Non ha quasi nessun nemico naturale, ma i ricercatori del Centro di competenza Agroscope stanno lavorando a nuovi metodi di controllo.

Il coleottero è apparso in Italia nel 2014. Nel 2017 è stato rilevato per la prima volta in trappole nel Ticino meridionale e nel 2019 è stato individuato in natura. Nonostante le sue piccole dimensioni, da 8 a 12 millimetri, il coleottero giapponese è fonte di preoccupazione per l'agricoltura perché può distruggere interi raccolti. Le larve si nutrono di radici, i coleotteri adulti di foglie e fiori e sono particolarmente ghiotti di aceri, tigli, olmi, ma anche di rose, viti e mais.

A Kloten (ZH), dove è stata scoperta pochi giorni fa la prima popolazione di coleottero giapponese a nord delle Alpi, le autorità stanno implementando i risultati della ricerca per combattere l'insetto. Ad esempio, vengono utilizzate zanzariere impregnate di insetticida e un attrattivo specifico. Il metodo è stato sviluppato da un team di Firenze, che partecipa allo stesso progetto di Agroscope.

Successi con i funghi

Nel 2017 Agroscope aveva ottenuto i primi successi con funghi entomopatogeni che parassitano gli insetti uccidendoli oppure provocando danni considerevoli. Nel 2020, l'Ue ha messo a disposizione 5,5 milioni di franchi a diversi istituti di ricerca per un progetto quadriennale. Agroscope ne ha ricevuto un quinto. L'obiettivo è di trovare una strategia simile per il controllo del coleottero giapponese.

Il fungo testato non ha avuto successo contro le larve, afferma il responsabile della ricerca Giselher Grabenweger. Contro i coleotteri adulti, invece, l'applicazione è stata "promettente". Gli insetti sono stati attratti e infettati dalle spore fungine nelle trappole. Il metodo non è ancora pronto però per un utilizzo su larga scala. "Ci aspettiamo i primi risultati a settembre", ha precisato Grabenweger.

Prima popolazione a nord delle Alpi

Fino a pochi giorni fa, a nord delle Alpi il coleottero è stato identificato solo sporadicamente; nel 2022 a Neuendorf (SO) e nel 2021 a Basilea. All'inizio di luglio l'Ufficio federale dell'agricoltura ha raccomandato a chi rientra dalle vacanze di controllare i bagagli e i veicoli per rilevare l'eventuale presenza del coleottero giapponese. Chiunque trovi un esemplare sospetto è invitato a catturarlo e segnalarlo al servizio fitosanitario cantonale competente.