Il barometro elettorale della Ssr fotografa il gradimento dei consiglieri federali. Il direttore del Dipartimento dell'interno è ritenuto il più influente
È ancora l'attuale presidente della Confederazione Alain Berset, perlomeno agli occhi degli svizzeri, il membro più influente del Consiglio federale. È quanto si estrapola dal più recente barometro elettorale della Ssr in vista delle federali di ottobre, stando al quale al secondo posto si piazza la ministra delle Finanze Karin Keller-Sutter.
Secondo l'indagine, realizzata dall'Istituto di ricerca Sotomo e pubblicata oggi, Berset, che due settimane fa ha annunciato il suo addio dal governo per il prossimo dicembre, è considerato il più autorevole in seno all'esecutivo dal 69% delle persone.
Il titolare del Dipartimento federale dell'interno aveva già acquisito questo status prima della pandemia. Il suo prestigio sembra poi essersi ulteriormente rafforzato durante il periodo contraddistinto dal Covid, nel quale è stato speso sotto la luce dei riflettori.
Alle spalle del friburghese si piazza come detto Keller-Sutter (58%), il cui peso percepito all'interno del Consiglio federale è in crescita. L'acquisizione forzata di Credit Suisse da parte di Ubs ha contribuito ad aumentare la visibilità della sangallese, commentano gli autori del sondaggio, nel quadro del quale sono state interrogate 25'216 persone.
Staccatissimi tutti gli altri, con Albert Rösti al 25%, Viola Amherd al 16%, Guy Parmelin e Ignazio Cassis entrambi al 10%. Fanalino di coda Elisabeth Baume-Schneider, ferma al 3%. Guardando la questione da un'altra prospettiva, oltre sei aventi diritto su dieci ritengono che la giurassiana abbia scarso potere in governo.
Oltre a quella dell'influenza, nel barometro viene anche stilata una seconda classifica, nella quale il criterio preso in considerazione è la simpatia. In questo caso la palma di migliore se l'è aggiudicata Viola Amherd, che ha ottenuto un giudizio medio di 3,5 su una scala da 1 a 5.
La vallesana precede Berset (3,3), che è giudicato simpatico da un numero di persone più o meno simile alla collega, ma colleziona molte più antipatie. Il presidente della Confederazione si conferma insomma una figura che non lascia indifferenti. Terza è Baume-Schneider, inseguita da Rösti, Keller-Sutter e Parmelin. Ultimo Cassis (2,9), ancora maglia nera come nel precedente barometro: il feeling che il ticinese era riuscito a conquistare a metà legislatura appare svanito nel nulla.