I canoni mensili lieviteranno a partire dal primo luglio, dal 2025 tariffe indicizzate. L’operatore: dobbiamo far fronte al rincaro
Zurigo – Sunrise aumenta i prezzi: dal primo luglio i canoni mensili lieviteranno del 4%, un passo che la società telecom giustifica con il forte aumento dell'inflazione in Svizzera. Ma che è destinato a far discutere, perché giuridicamente i contratti in essere non possono essere cambiati a piacimento di una delle parti.
"Come molte altre aziende e settori, anche Sunrise deve fare i conti con un rincaro che non dà segni di resa: a causa dell'aumento dei costi energetici, operativi e di manodopera, è diventato infatti più costoso offrire prodotti e servizi", si legge in un comunicato odierno. "I costi aggiuntivi dovuti all'inflazione non vengono integrati interamente nei canoni mensili di base, ma solo in modo parziale.
Concretamente per gli abbonamenti Sunrise Up in essere l'aumento dei prezzi varierà tra i 0,90 e 2,90, per quelli Yallo si aggira su 1 franco e per quelli di Lebara su 0,95 ciascuno. La modifica non interessa tuttavia le offerte prepaid, i pagamenti rateali dei dispositivi le opzioni e lo scatto alla risposta (chiamate/dati mobili).
Nelle condizioni generali dei contratti Sunrise inserisce inoltre una nuova disposizione, arrogandosi il diritto di adeguare il prezzo di ciascun servizio una volta all'anno in base all'inflazione. Si tratta di un'indicizzazione (che avverrebbe solo dal 2025): il valore di riferimento sarà il rincaro calcolato dall'Ufficio federale di statistica (Ust). "In caso di adeguamento dei prezzi dovuto all'inflazione, il cliente non ha il diritto di rescindere anticipatamente il servizio", viene precisato.
Qualcosa di simile sta facendo anche Swisscom. Ma non tutti sono d'accordo: vi sono giuristi che hanno sostenuto che disposizioni di questo tenore violano l'articolo 8 della Legge federale contro la concorrenza sleale, che recita: "Agisce segnatamente in modo sleale chiunque utilizza condizioni commerciali generali che, violando il principio della buona fede, comportano a detrimento dei consumatori un notevole e ingiustificato squilibrio tra i diritti e gli obblighi contrattuali".
Per i dettagli Sunrise rimanda alla sua pagina internet, dove si trova la risposta a diversi quesiti. Non però alla domanda "Posso rifiutare l'aumento dei prezzi o disdire il mio contratto?". La risposta è infatti priva di contenuto concreto: "Si prega di contattare il nostro servizio di assistenza clienti al numero 0800 707 017. Le ricordiamo che le disdette per iscritto non sono valide". Anche quest'ultimo punto – l'impossibilità di rescindere il contratto con una lettera – è peraltro già stato fortemente criticato in passato dalle associazioni dei consumatori.
Possibili aumenti di prezzo presso Sunrise erano già stati ventilati in gennaio da Mike Fries, presidente della direzione di Liberty Global, multinazionale anglo-americana-olandese che nel 2020 ha acquistato l'operatore telecom elvetico, che si è fuso con Upc (ex Cablecom). All'epoca la Neue Zürcher Zeitung aveva interrogato il manager anche riguardo ai suoi compensi, che nel 2021 hanno raggiunto 45 milioni di dollari. "Le cifre da lei citate sono fittizie, ho dovuto spiegarlo anche a mia moglie dopo che i media ne hanno parlato", aveva ribattuto il Ceo. "La mia remunerazione consiste in gran parte in opzioni. La cosa fondamentale è che io corra dei rischi. Se non guadagno nulla con le opzioni, sono insoddisfatto e lo sono anche gli azionisti. E se io guadagno molto, anche i nostri investitori sono contenti. La dirigenza ha quindi forti incentivi ad aumentare il valore dell'azienda. I nostri investitori lo apprezzano", aveva concluso il figlio di Charles Fries (1928-2021), noto produttore cinematografico e televisivo.