Svizzera pronta a subentrare alla Russia alla testa del consesso. Ereditando temi quali la guerra in Ucraina e crisi sudanese
La Svizzera assumerà lunedì prossimo per un mese la presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La Confederazione riprenderà il testimone dalla Russia, nel bel mezzo della guerra in Ucraina e della crisi sudanese.
Per alcune settimane la Svizzera potrà dettare l'agenda del principale organo dell'Onu, anche se la maggioranza delle discussioni vengono imposte dall'attualità. Per l'ambasciatrice elvetica Pascale Baeriswyl si tratta di un "momento storico". Nelle prossime settimane tre consiglieri federali si recheranno a New York per partecipare ai lavori.
Durante la presidenza elvetica, il Consiglio di sicurezza sarà chiamato a discutere di alcuni casi spinosi. Il presidente siriano Bashar al-Assad dovrà dire se manterrà agibili due valichi con la Turchia aperti dopo il terremoto che ha colpito la regione. A metà maggio, Kiev e Mosca dovranno poi rinnovare l'accordo sulle esportazioni di grano.
Membro non permanente del Consiglio di sicurezza per due anni – da gennaio –, la Svizzera si è preparata a lungo a questa presidenza. Negli ultimi mesi le équipe sono state rafforzate a Berna, New York e Ginevra. Nelle ultime settimane la Confederazione ha inoltre moltiplicato le spiegazioni del suo approccio – Berna ha deciso di incentrare questa presidenza sul tema della protezione dei civili – a diversi attori. Una seconda presidenza del Consiglio è prevista per ottobre 2024.