Svizzera

Il legno, un ‘jolly’ energetico. Che va però sfruttato meglio

Per un utilizzo efficiente bisognerebbe impiegarlo ‘a cascata’: in primis per la produzione di case, mobili e derivati e solo dopo per la combustione

Una risorsa, mille impieghi
(Keystone)
19 aprile 2023
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Il legno ha il potenziale per essere una carta vincente nel quadro della transizione energetica, ma attualmente non viene usato in modo abbastanza efficiente. Secondo degli esperti, da questo materiale si potrebbe ottenere molto di più di quanto on si faccia oggi, non solo sotto forma di calore, ma anche di elettricità e combustibili.

Il legno può essere prodotto in modo neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2, immagazzinato bene, ed è versatile, sottolineano in un nuovo rapporto ricercatori svizzeri di bioenergia. Inoltre, può colmare le lacune nella produzione di energia solare ed eolica, poiché è disponibile per un periodo di tempo illimitato.

I ricercatori dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl), dell'Istituto Paul Scherrer (Psi) e di altre istituzioni hanno calcolato il potenziale energetico del legno svizzero. Hanno inoltre sviluppato tecnologie per la combustione e la conversione in elettricità, riferisce un comunicato odierno.

Attualmente, l'energia del legno rappresenta circa il 5% del consumo totale in Svizzera, ossia circa 40 petajoule (PJ) all'anno. Si tratta di una quantità leggermente superiore al fabbisogno della città di Zurigo. Stando alle stime degli esperti di bioenergia del Wsl, questa quota potrebbe crescere di un terzo al massimo (14 PJ) in modo economicamente ed ecologicamente sostenibile.

Per un uso più proficuo, gli scienziati suggeriscono di non far finire il legno direttamente dalla foresta nel forno. Va infatti privilegiato un utilizzo a cascata, in primis incentrato sulla produzione di case e mobili, pannelli di truciolato o prodotti isolanti. Solo in un secondo momento andrebbe poi bruciato.

Ora come ora, invece, il 95% del prezioso legno energetico viene utilizzato direttamente per riscaldare gli ambienti, si mette in evidenza nella nota. Questo non è ottimale, avvertono gli autori del rapporto, denominato ‘White Paper Wood’.

Il legno dovrebbe pure venire utilizzato in modo diverso su una scala più ampia. Ad esempio, nell'industria per generare calore di processo ad alta temperatura sotto forma di vapore. Oppure per produrre combustibili gassosi e liquidi, anche per gli aerei. Inoltre, l'elettricità può essere ricavata dal legno in impianti di cogenerazione, che rappresenterebbero l'opzione migliore, soprattutto in inverno, per colmare il gap.

I ricercatori lo definiscono quindi un "jolly per dare forma alla transizione energetica". Visto che può essere immagazzinato e convertito quando necessario per bilanciare i picchi di carico della rete, questo materiale ha in effetti le risorse per stabilizzare l'approvvigionamento.

In ogni caso, non sarà la tecnologia da sola a permettere un maggiore rendimento, viene precisato nel rapporto, secondo cui c'è ancora del lavoro da fare nella ricerca e nell'economia. Senza dimenticare la politica, dove servirebbero misure come incentivi mirati per impianti di combustione efficienti.