Troppo caldo e troppa umidità regionalmente: l'ultimo mese con il termometro sotto la media è stato settembre
Questo mese di marzo, ormai giunto agli sgoccioli, è stato troppo caldo e regionalmente troppo umido rispetto alla norma. Dai rilevamenti emerge che è il sesto mese consecutivo con temperature superiori alla media: esse si situano infatti di 1.3 gradi al di sopra della media del periodo 1991-2020. Lo scorso settembre è stato l'ultimo mese a risultare più fresco rispetto al solito.
In alcune vallate alpine lo scarto dalla media ha superato i 2 gradi, ad esempio ad Andermatt (UR) o a Samedan nell'Alta Engadina (GR). Per entrambe queste località si è trattato di uno dei mesi di marzo più miti dall'inizio delle misurazioni nel 1864, indica oggi l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera).
L'inizio del mese è stato soleggiato nelle regioni meridionali e nelle Alpi, con le temperature che si sono posizionate al di sopra della media di 1.5-3 gradi: grazie al favonio hanno raggiunto puntualmente i 20 gradi. Il nord è invece stato caratterizzato da uno strato esteso di nebbia alta e da una bise pungente: le temperature medie giornaliere all'inizio del mese sono risultate per molte regioni da 1.5 a 3 gradi inferiori alla norma 1991-2020, con punte fino a 3-4 gradi di scarto.
Qualche giorno dopo tuttavia anche a nord delle Alpi si sono avuti i primi accenni di estate, dovuti a un fronte freddo che ha spinto aria calda verso la Svizzera. Il 13 marzo, circa una dozzina di stazioni hanno registrato nuovi primati per quel che riguarda le temperature della prima metà di marzo. A Basilea–Binningen sono stati toccati i 23.4 gradi, scalzando così il record precedente di 22.5 gradi registrato nel marzo 1998.
Attenendosi al detto "... marzo pazzerello..." il mese ha nuovamente sorpreso con un voltafaccia nella notte tra il 14 e il 15, quando una forte corrente da nordovest ha provocato nuovamente nevicate sulle montagne a settentrione. Localmente sono caduti fino a 25 cm. Al Sud, invece, ha dominato ancora il sole grazie al favonio, che nelle vallate alpine ha raggiunto raffiche di 80 km/h. Dal 15 al 22 marzo il tempo si è stabilizzato, mantenendosi ovunque prevalentemente soleggiato e gradualmente più mite. A partire dal 23 marzo, la Svizzera si è ritrovata in un flusso di correnti turbolente.
Dopo i mesi di gennaio e febbraio molto poveri di precipitazioni, in molte regioni settentrionali la somma delle precipitazioni del mese di marzo è risultata superiore alla norma. Al Sud, invece, è stato registrato un altro mese secco, con quantitativi che non hanno superato il 50-80% della media.
Il mese di marzo segna la fine del semestre invernale. Per le basse quote sia sudalpine sia nordalpine si è trattato di uno dei semestri invernali più miti dall'inizio delle misurazioni. Con un'anomalia di +1.7 gradi rispetto alla norma, su scala nazionale esso è stato il secondo più mite dietro al 2006/07 (+1.9 gradi).