Svizzera

Credit Suisse-Ubs, primo ‘sì’ (retroattivo) ai crediti urgenti

Luce verde della Commissione delle finanze degli Stati allo stanziamento della somma complessiva di 109 miliardi. Ora la palla passa al Nazionale

Johanna Gapany
(Keystone)
30 marzo 2023
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La Commissione delle finanze degli Stati raccomanda l'adozione all'unanimità dei 2 crediti urgenti da 109 miliardi franchi quale garanzia della Confederazione per la fusione tra Ubs e Credit Suisse, come indicato dalla sua presidente Johanna Gapany (Plr/Fr).

La ‘senatrice’ friborghese ha descritto davanti ai media la situazione complessa per la popolazione e per il Paese dovuta alla forzata fusione fra le due banche. Insomma, c'è grande incertezza.

Le discussioni sui prestiti supplementari hanno quindi richiesto molto tempo. "Tuttavia, per noi è stato fin da subito chiaro, specie dopo la decisione positiva della Delegazione delle finanze, che i prestiti dovevano essere approvati allo scopo di favorire la stabilità dei mercati finanziari", ha detto. "Una decisione negativa da parte nostra equivarrebbe a uno schiaffo nei confronti della Delegazione delle finanze e del Consiglio federale", ha sottolineato.

Come Parlamento, però, possiamo esigere spiegazioni ulteriori circa la taglia della futura banca, il rispetto della concorrenza e un'eventuale azione in responsabilità per gli ex vertici del Credit Suisse, ha aggiunto la consigliera agli Stati. A tale proposito, la Commissione delle finanze degli Stati ha deciso di inoltrare un postulato.

Gapany, che ha parlato di un contesto triste per il Paese, ha affermato che i rischi di un fallimento sono stati ampiamente discussi. Secondo le nostre stime, ha spiegato la friborghese, il costo minimo sarebbe stato di 146 miliardi di franchi, una situazione che avrebbe ridotto notevolmente l'accesso ai depositi per le piccole e medie imprese nonché per le famiglie.

Il primo credito riguarda una garanzia sul rischio di insolvenza di 100 miliardi che sarà messa a disposizione della Banca nazionale svizzera. L'altro credito riguarda Ubs. La Confederazione fornisce una garanzia a Ubs per eventuali perdite derivanti dalla vendita degli attivi del Credit Suisse pari a 9 miliardi.

La Delegazione delle Finanze ha approvato i crediti già il 19 di marzo, giorno in cui è stata comunicata la fusione tra Credit Suisse e Ubs. Il Parlamento deve approvare i prestiti retroattivamente. La questione è all'ordine del giorno di una sessione straordinaria che si terrà dall'11 al 13 aprile.

Stasera spetterà all'omologa commissione del Consiglio nazionale comunicare le proprie decisioni circa il supplemento al preventivo 2023 chiesto dal Consiglio federale con un messaggio approvato ieri.