L’iniziativa del socialista vallesano Amoos mira a risolvere il problema degli importi non versati da persone in difficoltà economiche
I contribuenti dovrebbero poter optare per una deduzione alla fonte dell’imposta sul reddito. È quanto prevede un’iniziativa parlamentare di Emmanuel Amoos (PS/VS) approvata oggi dal Consiglio nazionale per 96 voti a 88 contrari e 6 astensioni. Il dossier va agli Stati.
Quasi il 10% della popolazione ha arretrati fiscali dovuti a vicissitudini della vita, come un periodo in disoccupazione o un infortuno. I debiti fiscali hanno un impatto finanziario molto significativo sui Comuni, sui Cantoni e sulla Confederazione, secondo Amoos. Ogni anno, a detta del Vallesano, centinaia di milioni di franchi vengono giudicati ormai irrecuperabili dalle amministrazioni.
A suo parere, quale palliativo, si potrebbe pensare a detrarre direttamente le imposte dal reddito. Un opzione alla quale si potrebbe far capo solo volontariamente, senza alcun obbligo. In concreto, il datore di lavoro verserebbe una parte del salario mensile lordo direttamente alle varie autorità fiscali. L’importo versato verrebbe considerato come un’imposta volontaria pagata in anticipo e frutterebbe interessi.
Secondo Jacqueline Badran (PS/ZH), accennando ai lavoratori senza permesso di soggiorno o senza domicilio in Svizzera, un milione di persone è già soggetto all’imposta alla fonte. Le aziende dispongono già di questo know-how. Inoltre, a detta della deputata zurighese, il sistema limiterebbe le perdite fiscali per i Cantoni, riducendo nel contempo la burocrazia generata da tutte le cause che nascono dai ritardi nei pagamenti.
Per la destra, contraria all’iniziativa, i contribuenti hanno già la possibilità di pagare le tasse a rate. A nome della commissione, Esther Friedli (UDC/SG) ha detto di dubitare che le persone già indebitate optino per la deduzione alla fonte delle tasse dovute.