La scarsità di neve costringe allo stop forzato la metà degli impianti sciistici della Svizzera. Ma nel settore c’è comunque fiducia
A causa della scarsità di neve la metà degli impianti di risalita svizzeri sono attualmente fermi. Lo indica il Bollettino neve pubblicato da Svizzera Turismo relativo a 221 stazioni sciistiche, che rimangono tuttavia fiduciose.
Senza sorprese, sono gli impianti situati alle quote più basse a essere chiusi, in particolare nell’Arco giurassiano e nelle Prealpi. L’associazione di categoria Funivie Svizzere rimane comunque fiduciosa. La stagione è appena iniziata e l’inverno è ancora lungo, ha affermato un responsabile a Keystone-Ats.
Svizzera Turismo è dello stesso parere: gli ultimi anni hanno dimostrato che la neve cade sempre più tardi e che il cosiddetto disgelo natalizio (‘Weihnachtstauwetter’) potrebbe diventare la regola. Allo stesso tempo, a metà marzo-inizio aprile nei principali comprensori sciistici c’è ancora sufficiente neve per avere "condizioni ideali per le piste", sostiene Svizzera Turismo.
Intanto fa discutere a nord delle Alpi la decisione della società degli impianti di risalita di Gstaad di utilizzare, con scarso successo, l‘elicottero per portare la neve sulla parte bassa del comprensorio. Nel frattempo, la società, che pubblicizza lo ’sci sostenibile’, ha fatto ricorso a trattori agricoli, indica il portale Hauptstadt citato dal sito del Blick.
Sempre nell’Oberland bernese, c’è preoccupazione ad Adelboden e Wengen, che nella prossima fine di settimana e in quella seguente dovrebbero accogliere le gare di sci sulle mitiche piste del Chuenisbärgli e del Lauberhorn. Le immagini relative ad Adelboden pubblicate dal Blick mostrano una lingua di neve attorniata da verdi praterie. Intervistato dalla Rsi, il responsabile Fis delle prove maschili Markus Waldner si è però mostrato fiducioso, anche se un piano B – pista accorciata o modificata – è già pronto.