Accolto il ricorso dell’attivista zurighese per i fatti del 2017 al Consolato turco, per i quali era stata condannata a 14 mesi da espiare
La Camera d’appello del Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona ha prosciolto, per mancanza di prove, l’attivista zurighese di estrema sinistra Andrea Stauffacher dall’accusa di complicità nell’uso delittuoso di materie esplosive o gas velenosi.
Nel 2021 era stata condannata in contumacia a 14 mesi di prigione da scontare, per avere, assieme ad altri non identificati, sparato una batteria di fuochi d’artificio e due botti (‘Horror-Knall-Rakete’) contro il Consolato generale turco di Zurigo nel gennaio 2017. La 72enne aveva fatto ricorso.
A complemento di due decreti di accusa del 2018 e 2021, la Camera d’appello ha tuttavia inflitto alla zurighese una pena di 50 aliquote giornaliere da 30 franchi oltre a una multa di 300 franchi. La condanna per violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari, ingiuria, impedimento di atti dell’autorità e infrazione all’ordinanza sul Covid-19 – decisa sempre nel 2021 – è invece già effettiva.
Militante della sezione zurighese del Rivolutionärer Aufbau (Ricostruzione rivoluzionaria), Andrea Stauffacher è considerata un’esponente di punta del movimento che si batte per un cambiamento rivoluzionario del sistema politico ed economico. Il suo nome è stato più volte citato negli scorsi anni dagli inquirenti italiani per collegamenti con le nuove Brigate Rosse.