In crescita pure i prezzi al consumo. Fra le cause l’incremento di carburanti, olio e ortaggi; in controtendenza vini rossi e insalate
In giugno anche in Svizzera è proseguita la corsa dell’inflazione. L’incremento si è attestato al 3,4%, superando il già notevole +2,9% del mese precedente.
Il dato è nella parte alta delle previsioni fatte dagli economisti, che miravano su rincari fra il 2,8% e il 3,5%, rende noto l’Ufficio federale di statistica (Ust).
L’incremento è dello 0,5% rispetto al mese precedente, con l’indice dei prezzi al consumo (Ipc) che raggiunge i 104,5 punti (dicembre 2020 = 100).
La crescita, spiegano gli specialisti dell’Ust, è riconducibile a vari fattori, fra i quali l’aumento dei prezzi dei carburanti. In crescita anche quelli dell’olio da riscaldamento e degli ortaggi. In controtendenza invece vini rossi e insalate.
La situazione in Svizzera è considerata relativamente sotto controllo se paragonata con quella internazionale. Nella zona euro in giugno l’inflazione ha raggiunto l’8,6%, il dato più alto dall’entrata in vigore della moneta unica europea. Anche negli Stati Uniti si è arrivati a +8,6%, l’incremento maggiore dal 1981.