Presenza di donne inferiore alla media svizzera in seno all’amministrazione retica: solo il 36 per cento
Il Cantone dei Grigioni non è un datore di lavoro molto attrattivo per le madri con bambini. La presenza di donne nell’amministrazione cantonale è infatti inferiore alla media svizzera. Lo rivela un sondaggio interno dell’Ufficio per le pari opportunità tra uomini e donne.
L’amministrazione grigionese risulta molto meno attrattiva per le madri rispetto ai padri, sottolinea un comunicato in occasione della presentazione di un’analisi sulla parità di genere. Può essere subito rilevato, per esempio, dalla distribuzione per genere nelle diverse fasce età.
Nella fascia d’età inferiore ai 30 anni, il periodo in cui molti dipendenti non hanno ancora figli, la percentuale di donne supera di gran lunga il 50%. Ma già a partire dalla categoria successiva, quella fra i 31 e i 35 anni, quando aver prole diventa almeno un argomento, la quota di donne scende significativamente sotto il 50%.
Ne consegue che la presenza femminile nell’amministrazione pubblica grigionese, considerate tutte le fasce di età, scende miseramente al 36%. Secondo i responsabili dell’indagine, l’amministrazione cantonale dei Grigioni è quindi "chiaramente lontana da un’equa rappresentanza di genere nel personale". Ciò rispetto a quanto avviene già in gran parte del settore pubblico in Svizzera. Complessivamente, con un tasso del 49%, l’occupazione femminile nelle amministrazioni dei cantoni e presso la Confederazione è paragonabile a quella degli uomini.
Per quanto riguarda il lavoro a tempo parziale, un importante indicatore di buon equilibrio tra lavoro e vita privata, la situazione è molto simile. Il tasso femminile del 28% è ben al di sotto della media svizzera del 42%.
Orari poco flessibili e pochi lavori a tempo parziale
In relazione alle condizioni di lavoro nell’amministrazione pubblica grigionese, l’analisi di compatibilità ha identificato diversi punti deboli. I dipendenti non possono, per esempio, adeguare temporaneamente la percentuale di incarico di lavoro quando diventano genitori o si occupano di parenti.
Per ragioni gestionali o culturali, il lavoro a tempo parziale non risulta molto diffuso. Anche il lavoro da remoto, per esempio dal proprio domicilio, è raramente possibile; sembra per ragioni operative.
Dall’analisi risultano anche alcuni fattori positivi che favoriscono la compatibilità tra lavoro e famiglia. Vanno elogiate la buona disponibilità nella pianificazione degli incarichi e delle vacanze, e la possibilità di frequentare corsi di formazione e perfezionamento.
Alcuni punti di forza sono identificati nell’area finanziaria grazie a un sistema salariale, a una buona sicurezza sociale, a speciali indennità finanziarie per i dipendenti con responsabilità di cura e l’assunzione di costi di formazione continua.
Secondo l’indagine, sussistono margini di miglioramento per conciliare meglio lavoro e vita privata degli impiegati cantonali. La cultura aziendale è caratterizzata da uno spirito di apertura e di sostegno. La stragrande maggioranza dei superiori è attenta alle condizioni di vita dei dipendenti. La discussione attorno ai temi della paternità, della maternità e della cura delle persone a carico in un contesto lavorativo va ulteriormente promossa.
Il sondaggio è stato condotto quale sotto-progetto del piano d‘azione ‘Uguaglianza nell’amministrazione – egual21’, in collaborazione con una società di consulenza, specializzata in questioni di equilibrio tra lavoro e vita privata. Sono stati intervistati 1’750 dipendenti, distribuiti in 17 settori, e si sono tenuti dei seminari con i quadri dirigenti.
La prossima fase del progetto egual21 prevede lo sviluppo di obiettivi e misure per migliorare la compatibilità fra lavoro e vita privata, senza dimenticare le pari opportunità di genere.