Il presidente della Confederazione nel corso della sua visita odierna ha annunciato un aumento di due milioni di franchi per gli aiuti umanitari d’urgenza
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, nel corso della sua visita odierna in Moldavia, ha annunciato un aumento di due milioni di franchi per gli aiuti umanitari d’urgenza. Ha poi elogiato la solidarietà dei moldavi con i vicini ucraini.
Quale partner di lunga data, la Svizzera continuerà a sostenere sia la Moldavia che l’Ucraina, ha scritto il ticinese su Twitter in occasione dell’incontro con la presidente moldava Maia Sandu nella capitale Chișinău.
Con circa 300’000 persone arrivate in fuga dall’Ucraina, la Moldavia è uno dei principali Paesi colpiti dall’esodo di civili. Secondo l’associazione Moldova For Peace, si tratta di uno dei Paesi più poveri d’Europa, con circa un terzo della popolazione che vive sotto la soglie di povertà.
Sandu dal canto suo ha ringraziato, sempre tramite tweet, per il "sostegno nella gestione della crisi dei profughi". Si è inoltre felicitata per il rafforzamento dei rapporti bilaterali fra Moldavia e Svizzera. Riferendosi alla visita del presidente della Confederazione, in conferenza stampa ha parlato di "prima storica" e di un "gesto simbolico".
Cassis ha anche avuto un colloquio con la premier Natalia Gavrilita. Gli aiuti esistenti vengono intensificati per venire incontro alle nuove esigenze dei progetti di aiuti umanitari, ha reso noto il ministro degli Esteri elvetico.
Dopo gli incontri con presidente e prima ministra, Cassis ha fatto visita a un team sanitario elvetico in un centro di transito di Chișinău, che si occupa di fornire aiuto medico a donne e bambini provenienti dall’Ucraina. Il presidente della Confederazione si è detto impressionato dall’impegno della Swiss Humaid Unit e dei dipendenti degli uffici di cooperazione.
Ieri Cassis aveva incontrato a Varsavia il premier polacco Mateusz Morawiecki. Dopo il colloquio si era recato a Dorohusk, sulla frontiera ucraino-polacca, dove è stato informato dalle autorità locali sulla situazione dei profughi al confine. Inoltre, aveva parlato con i rifugiati di un centro di accoglienza nella città di Chelm.
La delegazione svizzera, oltre che da Cassis, era composta da Franz Grüter, consigliere nazionale e presidente della Commissione della politica estera, da Edith Graf-Litscher, consigliera nazionale e membro della Commissione della politica di sicurezza, dall’ambasciatore Manuel Bessler, delegato per l’aiuto umanitario e capo del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA), nonché da Claude Wild, ambasciatore di Svizzera in Ucraina e Moldavia.