Secondo il presidente dei medici cantonali Rudolf Hauri le cifre reali si aggirerebbero sui 150’000 casi al giorno
Il numero di nuove infezioni da coronavirus è probabilmente molto più alto di quanto riportato ufficialmente. In un’intervista alla NZZ am Sonntag, il medico cantonale di Zugo e presidente dell’associazione nazionale dei medici cantonali, Rudolf Hauri, ha stimato che i contagi giornalieri si aggirino attorno a 150’000.
L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) segnala quotidianamente tra 25’000 e 35’000 casi. Secondo Hauri, l’ondata attuale sarà maggiore di quella di gennaio ed è probabile che anche nelle prossime settimane il numero di casi e di ricoveri aumenterà con l’abbandono delle ultime misure, in particolare con l’addio all’obbligo di indossare la mascherina sui trasporti pubblici.
A metà febbraio il Consiglio federale aveva decretato il "liberi tutti", levando la maggior parte delle restrizioni, dato che l’elevato numero di infezioni non si traduceva in un rischio di intasare le terapie intensive.
Alla domanda se la popolazione prendesse ancora sul serio il coronavirus, il medico cantonale di Zugo ha ricordato che il virus non è scomparso. È probabile, ha aggiunto, che riemerga di nuovo con forza il prossimo autunno.
Per Lukas Engelberger, responsabile del Dipartimento della sanità di Basilea Città nonché presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS), l’abolizione dell’obbligo della mascherina nei trasporti pubblici prevista dal Consiglio federale per l’inizio di aprile rappresenta "un buon tempismo stagionale".
Tuttavia, se la situazione peggiorasse e l’onere per gli ospedali aumentasse significativamente nei prossimi giorni, il governo dovrebbe considerare di estendere la misura attuale. Engelberger si aspetta inoltre che ospedali e case di cura mantengano l’obbligo, poiché vi sono presenti molte persone particolarmente vulnerabili e anche il personale deve essere protetto.
Il rischio di ammalarsi gravemente o di morire a causa del Covid-19 è stato ridotto grazie all’alta immunità, "ma non dobbiamo ancora prendere il virus alla leggera", ha affermato il presidente della CDS, aggiungendo che le persone anziane sono sempre più spesso ricoverate in ospedale.