Lo scorso anno sono state 546. 122 donne sono state assegnate alla Protezione civile e al Servizio della Croce Rossa
Nel 2021 546 donne sono state reclutate nell’esercito svizzero: si tratta di un nuovo record. È quanto si legge in un comunicato odierno dell’Aggruppamento Difesa.
Le autorità dichiarano soddisfazione per l’elevato numero di donne. Il reclutamento è arrivato in totale per 727 di loro (+56,6% rispetto al 2020). Di queste, 676 hanno ricevuto una decisione definitiva e 546 (+63,2%) sono finite nell’esercito.
Inoltre 122 donne sono state assegnate alla Protezione civile e al Servizio della Croce Rossa, di cui 99 alla prima e 23 al secondo. Altre 98 donne sono state raccomandate per un impiego di promovimento della pace.
Più in generale, nei sei centri di reclutamento sono state valutate in via definitiva 31’246 persone, con 22’643 di queste che sono state assegnate all’esercito e 2’665 alla Protezione civile. Il grado d’idoneità è pari quindi all’81% e le persone inabili dal punto di vista medico sono state 5’938, mentre quelle rimandate per altri motivi sono state 1’478.
L’idoneità al solo servizio militare si è attestata al 72,5%, con variazioni a livello cantonale fra il 62,5% e il 91,9%. A causa della pandemia di coronavirus, fino a giugno 2021 il reclutamento è stato svolto solo in forma adattata e con un numero ridotto di persone.
Nei controlli di sicurezza fra le persone soggette all’obbligo di leva, sono state emesse 258 dichiarazioni di rischio. Queste verifiche servono a impedire che individui potenzialmente pericolosi ricevano un’arma.
I motivi di idoneità possono essere fisici, psichici o misti. Le principali cause fisiche che portano a essere "scartati" sono i problemi dell’apparato motorio. Riguardo alle cause psicologiche, vengono menzionati deficit nella resistenza mentale, ansia e consumo di droghe.