Il co-presidente del Partito socialista svizzero preannuncia il lancio di referendum su ogni questione economica e fiscale che coinvolgerà la popolazione
Riuniti oggi in assemblea, i delegati del Partito Socialista (PS) hanno avallato il lancio di due iniziative: una per l’assistenza all’infanzia extra-famigliare a prezzi abbordabili e l’altra per un fondo di tutela del clima finanziato dalla Confederazione. Hanno poi seguito la presidenza nelle consegne di voto per il prossimo 15 maggio.
L’iniziativa per “un’assistenza all’infanzia a livello nazionale e a prezzi accessibili” ha praticamente raccolto l’unanimità, con 259 voti a favore e 2 astensioni. Il testo prevede di iscrivere nella Costituzione il principio secondo cui ogni bambino ha diritto ad essere accudito anche al di fuori della famiglia. I Cantoni sono tenuti a mettere in atto l’offerta adeguata e la Confederazione si assume i due terzi dei costi. Il contributo dei genitori non dovrebbe superare il 10% del loro reddito. L’iniziativa mira anche a migliorare le condizioni di lavoro del personale.
I socialisti ritengono di rispondere a un bisogno concreto e acuto dei giovani genitori in Svizzera. Le “clamorose differenze” nell’offerta e nella qualità dell’assistenza all’infanzia, soprattutto tra la città e la campagna, non possono più essere giustificate, ha detto il co-presidente del PS Cédric Wermuth da Ginevra alla riunione digitale dei delegati. “Non può essere che la possibilità di scegliere liberamente il modello familiare oggi dipenda così fortemente dal luogo di residenza, solo perché l’asilo è troppo costoso o semplicemente non è disponibile”, ha sottolineato.
I delegati hanno poi avallato l’idea di istituire un fondo di tutela climatica che permetterebbe di finanziare progetti pubblici e di dare prestiti ai privati per rinnovamenti volti a proteggere l’ambiente. Il lancio dell’iniziativa, promossa anche dai Verdi, ha ottenuto 242 favori contro 3, e 6 astensioni.
Il fondo, alimentato dalla Confederazione, dovrebbe investire ogni anno nella trasformazione ecologica della Svizzera tra lo 0,5 e l’1 per cento del prodotto interno lordo (PIL), cioè da circa 3,5 a 7 miliardi di franchi.
Per il momento, si tratta di un voto di principio, poiché il testo non è ancora definitivo. Poiché questa iniziativa è stata lanciata in collaborazione con i Verdi, le discussioni sono ancora in corso tra i due partiti. I socialisti e i Verdi hanno deciso di unire le forze piuttosto che lanciare due iniziative separate sullo stesso argomento.
I delegati socialisti hanno anche formulato le consegne di voto per i tre temi al vaglio il prossimo 15 di maggio: un sì alla proposta di donazione di organi e alla legge sul cinema, ma un no al finanziamento di Frontex.
La revisione della legge sui trapianti, che introduce il principio del consenso presunto per la donazione di organi, ha raccolto 250 voti favorevoli contro 41 e 20 astensioni.
I delegati hanno poi chiaramente respinto, per 282 voti contro 22, il rafforzamento del mandato dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera e l’aumento del contributo finanziario a Frontex della Svizzera, con 61 invece di 14 milioni di franchi all’anno. Diversi oratori hanno affermato che non si deve irrigidire ulteriormente la chiusura delle frontiere esterne dell’Europa né accelerare su scala europea i voli speciali per le deportazioni forzate. Si tratta di gravi ostacoli ai diritti fondamentali dei migranti che arrivano alle frontiere.
Praticamente all’unanimità (296 voti contro 1 e 5 astensioni) è stata accolta la cosiddetta “Lex Netflix”. Il progetto di legge prevede che i servizi di streaming come Netflix debbano in futuro investire almeno il 4% delle loro entrate generate in Svizzera nella produzione cinematografica nazionale.
Il congresso virtuale ha anche sostenuto un’iniziativa dell’Unione sindacale svizzera (USS) per destinare all’AVS una parte degli utili non distribuiti della Banca Nazionale (BNS). “Difenderemo questa immensa conquista sociale contro ogni attacco della destra”, ha detto la co-presidente del partito Mattea Meyer.
Infine, i delegati hanno accettato la seconda parte della riforma del partito, che mira a coinvolgere maggiormente le sezioni cantonali nelle discussioni. Hanno anche eletto Elisabeth Baume-Schneider, membro del Consiglio degli Stati del Giura, come vicepresidente. Succede alla consigliera nazionale vodese Ada Marra.