Svizzera

Il formaggio svizzero piace sempre di più. Anche all’estero

Esportazioni con il segno positivo (6,9 per cento) negli ultimi dodici mesi: 82’470 tonnellate hanno varcato i confini della Confederazione

Che bontà
(Ti-Press)
31 gennaio 2022
|

Segno positivo per l’esportazione di formaggio; nel 2021 il volume di prodotti che hanno varcato i confini della Confederazione è cresciuto del 6,9 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti, fino a raggiungere il primato di 82’470 tonnellate. Per un valore complessivo calcolato in 756,7 milioni di franchi. A contribuire a questo ‘boom’ sono stati in particolare formaggi freschi, molli, semiduri e duri, mentre le categorie del formaggio fuso e della fondue, rileva Swiss Cheese Marketing e Tsm Treuhand, hanno fatto segnare un calo nel volume di esportazioni. La forte crescita della domanda all’estero ha pure contribuito a far lievitare i prezzi al consumo, cresciuti globalmente del 9,1 per cento

Secondo Swiss Cheese Marketing, il 40 per cento del formaggio prodotto in Svizzera viene esportato in oltre 70 Paesi. L’Europa rimane il cliente principale, e detiene una quota dell’82 per cento, con la Germania a fare la parte del leone (dove va oltre la metà del formaggio esportato dalla Svizzera); seguono i mercati italiano e francese. In crescita pure l’export verso gli Stati Uniti, salito a quota 12 per cento.

Crescita marcata anche per le importazioni

Non è comunque solo il mercato verso l’estero ad aver fatto segnare un’importante crescita negli ultimi dodici mesi. Parallelamente all’export, pure l’import di formaggio ha conosciuto una sensibile impennata, con un incremento complessivo di 75’774 tonnellate (+5,7 per cento), per un importo complessivo di 487,7 milioni di franchi. Mentre il prezzo medio di esportazione è di 9,18 franchi al chilogrammo, il prezzo di importazione è di soli 6,44 franchi al chilo. Particolarmente popolari tra i consumatori i formaggi freschi, la mozzarella e il quark, la maggior parte dei quali provenienti da Italia, Germania e Francia.