Le stime per le spese sono arrivate “troppo tardi”, quando il budget era già stato fissato
Il capo dell’esercito Thomas Süssli ha ammesso oggi di aver commesso degli errori nella preparazione del budget 2021 sulle spese per l’informatica. All’emissione ’"Samstagsrundschau" di Radio SRF, ha però respinto le accuse di aver fornito troppo tardi le informazioni sui superamenti dei costi dei progetti IT.
Le stime per le spese di informatica sono arrivate “troppo tardi”, e quando l’entità per l’integrazione dei nuovi sistemi IT è diventata più chiara, il budget era già stato fissato, a un totale di 460 milioni di franchi, ossia 100 milioni meno di quanto poi risultato in realtà, ha spiegato Thomas Süssli.
Il capo delle forze armate ha poi sottolineato che i politici sono stati regolarmente informati sui grandi progetti. Ed è stato chiarito fin dall’inizio che ci sarebbero stati dei ritardi dovuti alla mancanza di personale nel settore informatico. “Forse non siamo stati in grado di dire esattamente dove si situa il problema", ha ammesso Süssli. L’eventualità di attivare la Delegazione delle finanze quale autorità di vigilanza "non lo innervosisce”, poiché l’esercito si assume la responsabilità degli errori e non c’è nulla da nascondere, ha aggiunto.
All’inizio della settimana, il Dipartimento federale della difesa, della protezione civile e dello sport (DDPS) ha confermato una notizia diffusa dai giornali del gruppo Tamedia, secondo la quale i costi informatici per l’anno in corso avrebbero superato il budget di 100 milioni. La ragione principale dei problemi è l’enorme numero di progetti IT che l’esercito deve attualmente portare avanti simultaneamente, ha spiegato il portavoce Stefan Hofer. Il capo delle forze armate intende far fronte ai costi aggiuntivi attribuendo diversamente i fondi a bilancio. Risparmierà circa 60 milioni di franchi sugli acquisti previsti di munizioni e altro materiale di ricambio; e ulteriori 40 milioni fermando o posticipando progetti informatici.
Al “Samstagsrundschau” Süssli ha anche commentato la prevista acquisizione di 36 aerei da combattimento F-35A. In caso di rifiuto popolare del jet americano, alla Svizzera mancherebbero i mezzi per i compiti di polizia aerea, ha detto il capo dell’esercito. E tali compiti non possono essere eseguiti da droni o da missili terra-aria. Inoltre, in caso di conflitto armato, la capacità di difesa non sarebbe garantita.