Svizzera

Per il certificato Covid potrebbe non bastare più fare il test

Per la presidente della task-force Tanja Stadler, nel caso la situazione peggiori il certificato potrebbe essere rilasciato solo a vaccinati o guariti

(Keystone)
11 ottobre 2021
|

In caso di peggioramento della situazione sul fronte pandemico il certificato Covid potrebbe essere limitato alle persone vaccinate o guarite dalla malattia: lo afferma Tanja Stadler, presidente del gruppo di esperti che consiglia il governo federale sul tema.

“Malgrado un approccio 3G“ (dal tedesco geimpft, genesen, getestet: cioè vaccinato, guarito, testato) "possono verificarsi importanti focolai in occasione di grandi eventi, come abbiamo visto in Olanda in estate o ai campionati europei di calcio”, afferma la professoressa del Politecnico federale di Zurigo in un’intervista pubblicata oggi dal Blick. "I test non sono mai affidabili al 100%”, afferma la specialista in matematica e biologia statistica.

Più in queste manifestazioni vi sono persone testate, maggiore è il rischio di uno sviluppo dell’epidemia. Per far fronte alla situazione “ci sono varie opzioni: vietare del tutto gli eventi, accettare le infezioni e un possibile sovraccarico del sistema ospedaliero, oppure inasprire le regole". Quest’ultimo approccio può essere raggiunto "da un lato con maschere e distanza o dall’altro affidandosi all’approccio 2G invece di 3G”. Con 2G si intende: geimpft o genesen, cioè vaccinati o guariti, escludendo cioè chi si sottopone al tampone.

“È una delle opzioni, nel caso che la situazioni si aggravi”, afferma l’esperta di nazionalità tedesca nell’intervista in cui affronta peraltro anche altri argomenti legati al tema, a cominciare dall’apertura del vaccino ai bambini sotto i 12 anni.

Rischio ospedali pieni

Tanja Stadler sottolinea al Blick il rischio dell’aumento dei casi durante la stagione fredda, dovuto al fatto che solo il 60% della popolazione svizzera è completamente vaccinata, e dunque c’è un’alta probabilità che molti di coloro che non sono vaccinati si infettino entrando in contatto con la variante Delta, molto virulenta, e che peggiori rapidamente la situazione degli ospedali già relativamente pieni, ciò che, secondo Tanja Stadler, costituirebbe un problema anche per i vaccinati.

La presidente della task-force non si è sbilanciata più di tanto in una previsione sulle vacanze di Natale, sottolineando che però la situazione sembra buona per i vaccinati o guariti. Questo a meno dell’emergere di una nuova variante che sfugga alla copertura vaccinale.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔