Svizzera

Dubbi sul prezzo degli F-35, Armasuisse smentisce

L'Ufficio federale dell'armamento replica alle indiscrezioni della stampa domenicale secondo cui il costo degli aerei non sarebbe vincolante

11 luglio 2021
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L'offerta di prezzo del costruttore statunitense Lockheed Martin per i nuovi jet da combattimento scelti dalla Svizzera, gli F-35A, è fissa. Lo ha ribadito oggi l'Ufficio federale dell'armamento (Armasuisse) replicando a indiscrezioni della stampa domenicale, secondo cui invece il costo dei caccia non sarebbe vincolante. Stando ad articoli apparsi sulla SonntagsZeitung e sul SonntagsBlick, i prezzi non sono definitivi, ma si tratta di stime basate sui migliori dati a disposizione. Una tesi opposta a quella sostenuta dalla consigliera federale Viola Amherd, che una decina di giorni fa ha annunciato la volontà di acquistare 36 F-35 per un costo di 5,068 miliardi di franchi. Considerando anche le spese d'esercizio, si raggiungerà la somma di circa 15,5 miliardi.

In una nota odierna, Armasuisse smentisce quanto emerso sui media, confermando di non aspettarsi alcuna brutta sorpresa al momento di passare alla cassa. Questo perché l'operazione è gestita dal governo americano. L'offerta è vincolante e copre tutti i costi per una durata di dieci anni, mette in evidenza l'ufficio federale.

Secondo i due giornali svizzerotedeschi, l'Agenzia della Difesa per la Sicurezza e la Cooperazione (Defense Security Cooperation Agency, DSCA), ovvero l'organo statunitense responsabile dei contratti d'armamento con Paesi stranieri, precisa che lo Stato acquirente deve pagare anche se i costi dovessero superare il prezzo inizialmente negoziato.

Armasuisse risponde però che la Confederazione compra i caccia alle stesse condizioni che gli Usa applicano a loro stessi. I contratti in merito stipulati col produttore Lockheed Martin contengono vincoli fissi e sono strettamente controllati. Nel caso in cui gli oneri superassero quanto concordato, il governo di Washington farebbe valere nei confronti del fabbricante il carattere vincolante dei prezzi in favore della Svizzera, assicurano da Berna.

In più di 40 anni di esperienza di affari con gli americani, in nessun caso si è registrato uno sforamento dei costi in uno dei numerosi contratti, prosegue Armasuisse. Ciò si spiega col fatto che gli Stati Uniti sono sia acquirenti che venditori e monitorano rigorosamente l'aspetto finanziario. Infine, l'inflazione futura ipotizzata negli Usa è inclusa nell'offerta. Se, per esempio, i costi scenderanno a causa di un'inflazione più debole, la Svizzera ne trarrà beneficio.