L'anno scorso i decessi sono stati 40 in più rispetto al 2019. Per l'Upi, bisogna intensificare gli sforzi per rendere più sicura la circolazione.
L'anno scorso il numero di morti e feriti sgravi in incidenti stradali in Svizzera è aumentato. Le persone anziane sono particolarmente a rischio, mentre i bambini sono meno toccati, stando al barometro della sicurezza 2021 dell'Ufficio prevenzione infortuni (Upi). I morti nel 2020 sono stati 227, 40 in più rispetto all'anno prima, e i feriti gravi 3793, 154 in più. Negli ultimi dieci anni gli incidenti gravi sono diminuiti in tutte le fasce di età, salvo in quella degli over 65 che ha registrato un incremento dell'1,2% in media all'anno. Lo scorso anno sono stati censiti 97 morti e 791 feriti gravi in questa fascia di età. La maggior parte degli incidenti si verifica durante gli spostamenti a piedi, con la bicicletta o con l'e-bike, precisa l'Upi. La Svizzera figura tra i Paesi europei più sicuri per gli adulti, ma è solo nella media per i bambini. Ogni anno nel nostro Paese 6,4 bambini su un milione perdono la vita in un incidente stradale. La Norvegia (1,9), la Svezia (3,6) e la vicina Italia (4,9) registrano risultati decisamente migliori. I bambini sono particolarmente a rischio durante gli spostamenti a piedi, ma a partire dai 12 anni inoltre aumenta anche il numero di incidenti in bicicletta.
Per l’Upi è necessario "mantenere alta la guardia e intensificare gli sforzi per rendere più sicura la circolazione stradale", ad esempio con limiti di velocità più severi. L'Upi si impegna per l'introduzione sistematica del limite di 30 km/h all'interno delle località, una misura che permetterebbe di evitare almeno un terzo degli incidenti gravi. A beneficiarne, spiega, sarebbero gli utenti più vulnerabili, come le persone anziane, i pedoni e i ciclisti. Per migliorare la sicurezza, in futuro la Svizzera dovrebbe consentire la circolazione solo ai veicoli nuovi dotati di sistemi di assistenza alla guida. Infine è necessario adeguare la formazione alla guida ai nuovi sviluppi tecnologici, afferma l'Upi. L'effetto preventivo dei controlli di polizia non è ancora pienamente sfruttato e la probabilità di incappare in un controllo di velocità o consumo di alcol e droghe è tuttora troppo bassa. In questo ambito è auspicabile una strategia di controllo globale incentrata sulla prevenzione, conclude la nota.