Il Consiglio Nazionale si è allineato alla camera alta: il sostegno al settore culturale non saranno prolungati fino ad aprile 2022.
La revisione della legge Covid-19 è quasi pronta per le votazioni finali di domani. Oggi il Consiglio degli Stati ha approvato la proposta della conferenza di conciliazione, eliminando l'ultima divergenza col Nazionale, ossia stralciando dal progetto l'idea di "liberare" le persone vaccinate dalle restrizioni di accesso alle manifestazioni.
Oltre ai vaccinati, un simile privilegio avrebbe incluso anche tutti coloro in possesso di un certificato sanitario (certificato di vaccinazione oppure test PCR o di avvenuta guarigione).
Su questo aspetto della revisione l'ha spuntata il Nazionale che giudica questa aggiunta una restrizione inutile al margine di manovra del governo il quale, come indicato in aula più volte dal consigliere federale Ueli Maurer, persegue in fondo lo stesso obiettivo, ossia giungere alla normalità al più presto. Nel frattempo, in ogni caso, vista la situazione epidemiologica in miglioramento, il Consiglio federale ha già ordinato i primi allentamenti.
Su un altro punto però il Nazionale ha dovuto fare un passo verso la camera dei cantoni, accettando di prolungare gli aiuti alla cultura, settore che soffre particolarmente delle restrizioni dovute al coronavirus, solo fino al 31 dicembre 2021, invece del 30 aprile 2022. Stati e Consiglio federale, che volevano una soluzione ad hoc per questo settore, hanno tuttavia promesso che, in caso di problemi - leggi nuove restrizioni - ci sarebbe il tempo per nuovi interventi di sostegno.
Secondo il ministro delle finanze, Ueli Maurer, il governo intende finirla con la legislazione d'eccezione entro la fine dell'anno corrente. Qualora fosse necessario sostenere il settore culturale anche l'anno prossimo, si potrà intervenire seguendo la via legislativa usuale.
Per quanto attiene agli aspetti centrali della revisione, i due rami del Parlamento avevano già stabilito di voler prorogare fino al 31 dicembre di quest'anno l'indennità di perdita di guadagno e di abrogare il limite massimo - 115 milioni di franchi - fissato per i contributi a fondo perso a favore dello sport di squadra.
Il motivo? L'aiuto a certi settori, che potrebbero ancora essere limitati nelle loro attività a causa delle misure anti-Covid, non deve essere interrotto bruscamente. La legge prevedeva infatti la scadenza per la fine di giugno.
Il dossier passa ora al Nazionale, chiamato ad esprimersi - nel primo pomeriggio - sulla proposta della conferenza di conciliazione.