Criticati i limiti per i raduni, l'idea di condizionare la fine dell'obbligo del telelavoro a test regolari e l'uso di mascherine nei ristoranti
I cantoni e l'Unione svizzera arti e mestieri (Usam) spingono per un allentamento delle misure per contrastare il coronavirus più rapido di quello previsto dal Consiglio federale. Sono criticate l'idea di condizionare la fine dell'obbligo del telelavoro a test regolari, i limiti previsti per i raduni e l'uso di mascherine nei ristoranti.
Al termine del periodo di consultazione, i cantoni che hanno espresso il loro parere sostengono in generale il piano del governo per la quarta fase di allentamento. Tuttavia, ritengono che l'evoluzione positiva della situazione sanitaria e il tasso di vaccinazioni possano giustificare passi più rapidi. Il Consiglio federale annuncerà la sua decisione mercoledì prossimo.
Ad eccezione del Giura, l'idea di vincolare l'abolizione dell'obbligo dell'home office a test regolari, complicati da eseguire per le Pmi, non viene ben vista dai cantoni e dall'Usam. Se questa condizione dovesse essere mantenuta, Vaud chiede che almeno coloro che sono stati vaccinati siano esentati.
Mascherina a tavola
Anche l'obbligo di indossare una mascherina all'interno dei ristoranti quando non si sta mangiando sembra difficile da attuare. Friburgo è favorevole a renderlo obbligatorio solo quando ci si alza da tavola.
Alcuni cantoni considerano il numero di quattro persone per tavolo troppo restrittivo. Vaud vorrebbe portarlo a sei, Berna a dieci. L'Usam chiede semplicemente la fine delle restrizioni.
Incontri e raduni
Diversi cantoni non trovano giustificato lo status quo proposto per gli incontri e i raduni. Friburgo e Vaud propongono che per gli incontri privati in luoghi chiusi possano riunirsi 15 persone invece di 10, Argovia 20. Berna vuole addirittura alzare l'asticella a 50. Per riunioni all'aperto, Friburgo è a favore di un massimo di 20 persone, Vaud, Argovia e Giura 30, e Berna di nuovo 50.
Per l'Usam, 100 persone all'interno e 300 all'esterno dovrebbero essere possibili per eventi privati, senza concetti di protezione.
I vaccinati devono essere privilegiati
Il Giura approva le proposte del Consiglio federale, ma si rammarica che non permetta allentamenti supplementari ai vaccinati, sottolineando la necessità urgente di un passaporto di vaccinazione.
Per quanto riguarda i raduni pubblici, Appenzello Interno, come l'Usam, raccomanda di ammettere fino a 300 persone in una sala invece delle 100 previste. Turgovia raccomanda un limite di 600 persone per gli eventi all'aperto invece di 300, mentre l'Usam di 1000.
Per Svitto, Lucerna e Glarona, il gran numero di regolamenti per i vari tipi di riunioni rende difficile una visione d'insieme, con un effetto negativo sull'accettazione da parte della popolazione.
Sul piano dell'istruzione, il cantone di Vaud si oppone ai test di massa degli studenti durante i periodi di esame. Si aspetta anche che il governo autorizzi l'insegnamento in presenza senza condizione all'inizio del nuovo anno scolastico a settembre.
Criticato il "trattamento iniquo"
Riguardo alle attività del tempo libero, Svitto chiede che le piscine siano messe sullo stesso piano dei bagni termali e possano essere aperte.
Il settore relativo all'organizzazione di eventi giudica "scioccante" l'ineguaglianza dei requisiti per l'industria della ristorazione e del cinema e il suo settore. Non c'è motivo per cui non possa anch'esso beneficiare dell'abbandono dei concetti di protezione con la presentazione di un passaporto Covid.
Il Giura osserva che i diversi controlli previsti richiederanno risorse importanti da parte dei cantoni. Questo è un problema per i cantoni delle sue dimensioni.
Per un "ritorno alla normalità"
Il cantone di Berna chiede al Consiglio federale di eliminare tutte le restrizioni a partire dal primo ottobre, a meno che non appaia una nuova variante contro la quale la vaccinazione non protegge.
L'Usam vuole andare più spedito. Secondo l'Unione svizzera arti e mestieri il modello proposto dal governo viola la legge Covid 19. Alla luce dei dati epidemiologici, la situazione particolare dovrebbe essere abrogata a partire dal primo giugno.
Anche l'UDC, l'unico partito a esprimersi di nuovo al termine della consultazione, chiede un "ritorno alla normalità", con l'abolizione dell'obbligo del telelavoro, della mascherina, della task force Covid e di tutte le restrizioni in generale.
Quando il 12 maggio è stato annunciato il piano del Consiglio federale, il PLR ha detto che gli allentamenti avrebbero dovuto essere fatti più rapidamente una volta che i gruppi a rischio fossero stati vaccinati. Il PS, i Verdi e il Centro si sono espressi a favore della prudenza.