Nel Canton Argovia si sono verificate due truffe da diverse migliaia di franchi
Le truffe dei falsi poliziotti si fanno sempre più virtuali: la polizia del Canton Argovia riferisce oggi di due casi in cui i truffatori si sono impossessati di diverse migliaia di franchi dopo aver ottenuto l'accesso ai conti di e-banking delle vittime. È da supporre che questi casi rappresentino solo la punta dell'iceberg: soltanto ieri la polizia argoviese ha infatti ricevuto più di 20 segnalazioni di persone che hanno ricevuto richieste analoghe. Il nuovo trucco consiste nell'ottenere l'accesso ai conti di e-banking utilizzando un software di manutenzione remota dei PC. Dietro questi tentativi di frode ci sono bande di professionisti, che di solito operano dall'estero e che si concentrano sulle persone anziane, come riporta la polizia argoviese, che invita alla prudenza. Nonostante la situazione attuale, i poliziotti non possono chiedere denaro o oggetti di valore alle persone, e tanto meno "accedere ad un computer utilizzando un software di accesso a distanza", si legge ancora nella nota.
Nel canton Zugo una pensionata di 73 anni è invece caduta nel tranello di una donna che, facendosi passare per un'agente di polizia, l'ha assillata di telefonate fino a convincerla ad andare in banca e prelevare tutto ciò che aveva in una cassetta di sicurezza. Il bottino ammonta in questo caso a 100'000 franchi in denaro contante, gioielli e oggetti di valore. La consegna è avvenuta nell'abitazione della pensionata: la donna ha consegnato tutto a un uomo che si è subito allontanato. Resasi conto dell'inghippo, ha denunciato oggi il caso alla polizia di Zugo.