Meno soddisfatti rispetto al 2018. Dice uno studio biennale: 'Svizzera non al passo col cambiamento'. Critiche in merito al rinnovo della carta d'identità
Nel 2020 la popolazione svizzera si è detta meno soddisfatta dei servizi digitali forniti dalle amministrazioni rispetto al 2018. È quanto emerge da uno studio, a cadenza biennale, pubblicato oggi dalla multinazionale della consulenza aziendale Boston Consulting Group. Nel complesso, una buona metà (53%) degli intervistati in Svizzera ha espresso soddisfazione per l'offerta digitale dell'amministrazione, in netto calo però rispetto a due anni prima, quando la percentuale era del 65%. Critiche sono piovute, ad esempio, in merito alla richiesta o al rinnovo della carta d'identità: per questa procedura la soddisfazione delle persone è calata dell'11%.
A livello internazionale, la cui media si attesta al 64%, la Svizzera si è classificata al 27° posto su 36 Paesi presi in considerazione nello studio. Nel 2020, il 38% degli intervistati in Svizzera ha utilizzato i servizi digitali della pubblica amministrazione almeno una volta alla settimana. Tale quota è nettamente inferiore alla media internazionale (47%). Negli ultimi anni, tuttavia, nella Confederazione la percentuale è aumentata costantemente: nel 2016 si attestava al 29%, mentre nel 2018 al 32%.
Secondo il Boston Consulting Group, la Svizzera "purtroppo finora non è riuscita a tenere il passo con il cambiamento tecnoculturale". Una critica già formulata nella pubblicazione del 2018, ma le cifre attuali suggeriscono che poco è cambiato nell'ultimo biennio, afferma Matthias Haymoz, portavoce del gruppo.