Circa 107'000 dosi sono state consegnate via terra alla farmacia dell'esercito svizzero che provvederà alla distribuzione fra i cantoni
Sono giunte oggi in Svizzera le prime dosi del vaccino contro il Covid-19 sviluppate da Pfizer/BioNTech. Stamattina sono state consegnate via terra alla farmacia dell'esercito 107'000 dosi.
Lo ha dichiarato all'agenzia Keystone-ATS il portavoce dell'esercito Stefan Hofer precisando che attualmente vengono effettuati, in collaborazione con il produttore, i necessari controlli di qualità e di sicurezza. In seguito le dosi saranno riorganizzate e distribuite nelle regioni in base alle ordinazioni dei cantoni. Per motivi di sicurezza l'esercito non vuole fornire indicazioni precise sulla logistica. Il trasporto è una sfida: i preparati richiedono temperature fino a -70 gradi Celsius.
La distribuzione viene coordinata a livello nazionale dalla farmacia dell'esercito. La Confederazione ha ordinato, presso tre diversi produttori, complessivamente 13 milioni di dosi di vaccino.
Già domani partirà la maggiore campagna di vaccinazione nella storia del paese, ad esempio a Lucerna e in Appenzello Interno. Entrambi hanno annunciato di voler inoculare il vaccino per primi agli ospiti di case per anziani e di cura.
A livello nazionale si comincerà il 4 gennaio: fino ad allora vi saranno piccole iniziative di vaccinazione nei cantoni, ha ricordato oggi davanti ai media Virginie Masserey, responsabile della sezione Controllo delle infezioni all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Ciò permetterà di acquisire esperienza nella logistica, ma anche di farne beneficiare le persone vulnerabili. L'obiettivo della vaccinazione è in effetti di ridurre il numero dei casi gravi, vale a dire di ospedalizzazioni e decessi, e preservare le capacità del sistema sanitario.
L'arrivo del vaccino è una prospettiva rallegrante, ma non una ragione per smettere di rispettare le misure d'igiene, le distanze e il porto della mascherina, ha sottolineato Masserey. L'effetto del vaccino sarà maggiore se si parte con un numero di contagi più basso. Inoltre bisogna considerare che in un primo tempo il numero di dosi disponibili è modesto.
Il vaccino tedesco-americano è stato omologato appena sabato dall'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic. La protezione è superiore al 90% sette giorni dopo la seconda vaccinazione. Bisogna quindi somministrare due dosi, ad almeno tre settimane di distanza l'una dall'altra. Secondo Swissmedic gli effetti collaterali più comuni documentati negli studi sono paragonabili a quelli osservati dopo una vaccinazione antinfluenzale.
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