Svizzera

Circolazione stradale, in arrivo le nuove regole

Bici e motocicli potranno svoltare a destra col rosso, ad esempio, e si potrà ottenere già a 17 anni il permesso da allievo conducente

Infografica: laRegione / dati: Tcs / immagine: Ti-Press
14 dicembre 2020
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La svolta a destra col rosso per bici e ciclomotori, il permesso di allievo conducente a 17 anni, il ritorno della vendita di alcolici nelle aree di ristoro: dal prossimo primo gennaio cambieranno molte cose sulle strade e autostrade svizzere. Facciamo il punto.

Cosa succede in città…

In città si potranno allestire zone d’attesa riservate ai ciclisti davanti ai semafori, delimitate da un’apposita segnaletica orizzontale. Il Touring club svizzero (Tcs) spiega in un suo comunicato che ciò permetterà “di essere più visibili, e questo ridurrà i rischi legati alla partenza”.

Non solo: a determinate condizioni e solo dove esplicitamente indicato, bici e ciclomotori potranno svoltare a destra anche col semaforo rosso: una soluzione già sperimentata con successo a Basilea a partire dal 2016.

Riguarda sempre i ciclisti – i più piccoli, stavolta – anche un altro cambiamento normativo: i bambini fino a 12 anni potranno circolare in bici sul lato destro del marciapiede, sempre che non ci siano piste o zone ciclabili a disposizione. La precedenza andrà comunque data ai pedoni.

Sempre allo scopo di agevolare la mobilità lenta, sono previsti nuovi allestimenti nelle zone con limite di velocità a 30 km/h: si potranno ad esempio introdurre nuovi pannelli e segnaletica orizzontale per segnalare ai ciclisti percorsi prioritari. In questo caso non si applicherà la precedenza a destra. Si potranno usare segnali speciali anche per i pedoni: ad esempio impronte di passi a segnalare i luoghi più idonei per attraversare (in assenza di strisce i pedoni possono già attraversare dove vogliono nelle zone 30 km/h, anche se non hanno la precedenza). Altre soluzioni serviranno a evidenziare pericoli quali il passaggio di un tram.

…e in autostrada

In autostrada sarà possibile il superamento a destra – ma non il sorpasso con cambio di corsia – in caso di code e incidenti. La nuova regola mira a rendere più fluido il traffico nei periodi di maggior affollamento.

I veicoli che trainano roulotte o rimorchi potranno viaggiare a 100 km/h e non più solo a 80, sempre nel rispetto dei limiti di peso e con pneumatici idonei. La decisione prende atto dei miglioramenti tecnici e di sicurezza introdotti negli anni su questo tipo di veicoli.

Si reintroduce inoltre la vendita di bevande alcoliche nelle aree di servizio: una regola che rischia di entrare in contraddizione con l’attuale divieto cantonale di vendere alcolici alla sera nelle stazioni di servizio urbane. Il bando all’alcol in autostrada è stato abrogato dal Consiglio federale (tra i firmatari della mozione nel 2017 anche il consigliere nazionale Ppd Fabio Regazzi).

Cambiano anche le istruzioni per agevolare il passaggio dei mezzi di soccorso. Alla vista dei lampeggianti, gli automobilisti devono mettere le quattro frecce e spostarsi in modo da creare un corridoio di soccorso al centro della carreggiata, senza però invadere la corsia d’emergenza. Nelle gallerie ci si dovrà avvicinare il più possibile ai marciapiedi. Più complessa la questione con tre corsie: in quel caso si spostano a destra anche i veicoli della corsia centrale, a sinistra quelli della terza corsia.

Varrà infine anche in autostrada il principio della ‘chiusura lampo’: in presenza di una corsia chiusa – ad esempio a causa di cantiere o incidente – gli automobilisti dovranno permettere a chi si trova la strada sbarrata di introdursi nel flusso di traffico.

Parcheggio 2.0

Mutano anche alcune regole che riguardano la sosta. Chi guida un’auto con sistemi di assistenza al parcheggio non sarà più obbligato a tenere le mani sul volante al momento della manovra, se il sistema lo permette e purché si resti pronti a intervenire.

Città e comuni potranno adottare parcheggi a pagamento per i motocicli, i ciclomotori e le bici elettriche rapide (quelle che raggiungono una velocità massima di almeno 45 km/h). Si potranno poi creare speciali parcheggi verdi con stazione di ricarica per le auto elettriche, e su richiesta della polizia sarà introdotta una nuova segnaletica per ricordare l’uso del disco orario.

Diciassettenni al volante

Da gennaio sarà inoltre possibile ottenere il permesso di allievo conducente per le auto a 17 anni appena compiuti. Per ottenere la patente sarà richiesto almeno un anno di ‘praticantato’, per cui l’esame potrà comunque essere sostenuto solo al compimento dei diciotto anni. Se però si sono superati i vent’anni al momento dell’esame, lo si potrà sostenere anche con meno di dodici mesi di guida all’attivo. Quanto ai giovani nati tra 2001 e 2003 con un permesso da allievo ottenuto entro il 31 dicembre 2021, saranno anche loro esentati dall’anno di prova. Il Tcs si dice molto soddisfatto di questa modifica, “dato che numerosi studi dimostrano che l’esperienza riduce in modo significativo il rischio d’incidenti”.

BICI ELETTRICHE

Un casco conteso

L’idea di obbligare all’uso del casco chiunque utilizzi una bici elettrica – mandata in consultazione fino a sabato scorso – non piace granché ai partiti. Il Consiglio federale rischia dunque di non trovare la maggioranza parlamentare necessaria per introdurre la nuova norma, pensata per limitare le conseguenze degli incidenti dovuti a un mezzo sempre più popolare (in cinque anni i sinistri gravi in sella all’e-bike sono addirittura quintuplicati). Il casco, che oggi si applica solo ai mezzi che superano una velocità di 45 km/h, sarebbe imposto anche a quelli che non superano i 25 km/h, insieme all’obbligo di tenere i fari accesi anche di giorno. In caso d’infrazione si propone una multa di 30 franchi.

L’esecutivo federale, il Tcs e l’Ufficio prevenzione infortuni ritengono che queste norme avrebbero permesso di evitare almeno il 10% di incidenti gravi nel 2018, e potrebbero dimezzare gli infortuni alla testa rispetto a oggi. E questo anche se i ciclisti svizzeri si direbbero piuttosto disciplinati: già due su tre portano il casco quando sono in sella alla loro e-bike.

I partiti invitano ad andarci piano: il timore è che l’obbligo scoraggi dall’uso di un mezzo così diffuso ed ecosostenibile. Sabato, allo scadere del periodo di consultazione, il Partito socialista ha fatto notare che all’estero l’obbligo di casco è coinciso con un calo degli utilizzatori, mentre per i Liberali si dovrebbe lasciare a ciascuno la scelta secondo il principio della responsabilità individuale. Dello stesso avviso i Verdi liberali, mentre Udc e Ppd non si sono ancora pronunciati e hanno chiesto di prolungare la consultazione. Pro Velo, l’associazione che rappresenta gli interessi dei ciclisti svizzeri, ha a sua volta messo l’accento sul rischio di rendere meno appetibile la mobilità alternativa.

AL VOLANTE

Pirati: legge discussa

Molto discusse sono anche le modifiche proposte dal Consiglio federale per gli articoli di legge che sanzionano i cosiddetti ‘pirati della strada’. Il governo vorrebbe dare più margine di manovra ai giudici, in particolare per quei casi nei quali gli eccessi di velocità, per quanto sostenuti, non comportano un rischio elevato di incidente.

Non sono d’accordo i Verdi liberali, che chiedono “tolleranza zero” soprattutto per i recidivi. È poi anzitutto la sinistra a ritenere l’alleggerimento della legislazione ‘Via sicura’ non solo pericoloso, ma anche contraddittorio: se da una parte si pretende d’imporre il casco per non mettersi in pericolo, dall’altro si vorrebbero annacquare le norme che servirebbero a non mettere in pericolo il prossimo. “Così si sposta sempre più la responsabilità per la sicurezza sulle vittime”, comunica il Ps. L'alleggerimento piace invece ai Liberali. Udc e Ppd hanno chiesto di prolungare il periodo di consultazione scaduto sabato.

Dal 2013, chi commette eccessi di velocità tali da essere considerato pirata della strada rischia condanne da uno a quattro anni di detenzione e il ritiro della patente per almeno due anni. Con la modifica proposta, i giudici potrebbero invece optare per una più lieve sanzione pecuniaria. Anche il ritiro della patente, in assenza di precedenti specifici, potrebbe essere ridotto a sei mesi. Inoltre l’esecutivo – sostenuto anche dal Tcs – chiede di rinunciare all’obbligo di ‘scatola nera’ per recidivi e di sistemi di accensione ‘a soffio’ per chi è stato trovato ubriaco al volante.