La sezione cantonale non segue la parola d’ordine del partito nazionale. Non è la prima a farlo.
L’iniziativa ‘Per imprese responsabili’ divide i partiti borghesi. Ieri anche la sezione urana del Ppd si è schierata a netta maggioranza per il ‘sì’, contro il parere del partito nazionale che raccomanda invece di votare ‘no’ il prossimo 29 novembre.
I delegati, coronavirus oblige, si sono espressi in una votazione scritta. L'affluenza è stata elevata, ha fatto sapere il partito. Con 73 voti a favore, 37 contrari e 1 astensione, i membri hanno optato per il ‘sì’ all'iniziativa popolare.
Questa chiede che le società con sede in Svizzera rispettino anche all’estero i diritti umani e le norme ambientali. In caso di violazioni, potranno essere tenute responsabili anche per il comportamento delle loro filiali e delle aziende che controllano economicamente.
A inizio settembre, dopo una lunga discussione, i delegati del Ppd svizzero si erano espressi con 117 voti favorevoli e 56 contrari contro l’iniziativa. Il chiaro risultato della sezione urana è sorprendente, dato che le opinioni all’interno del Ppd svizzero sono contrastanti, ha affermato il presidente del Ppd urano Flavio Gisler.
La sezione urana del Ppd non è l’unica a non seguire la raccomandazione di voto del partito. Lo stesso hanno fatto i giovani Ppd e le sezioni bernese, ginevrina e turgoviese del Partito popolare democratico. Quella grigionese ha lasciato libertà di voto. Anche l’Udc del Basso Vallese e i giovani del Plr sciaffusano vanno controcorrente.