Le cifre fornite da Adecco: sul piano nazionale il calo rispetto a un anno fa è però del 15%, con poche differenze fra regioni
Il numero di annunci di lavoro è tornato a crescere nell'ultimo trimestre in Svizzera, registrando una progressione del 10% rispetto al drammatico crollo dei tre mesi precedenti (-27%). Tuttavia, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il calo è del 15%. A livello regionale, in Ticino e in Romandia si registra un -14% rispetto al terzo trimestre 2019, mentre nella Svizzera tedesca la diminuzione si attesta al 15%. È quanto emerge dal ‘Job Market Monitor’, pubblicato oggi dal numero uno nell'intermediazione di lavoro interinale Adecco in collaborazione con l'Università di Zurigo. "L'attuale crollo è un po' meno grave di quanto si temeva a giugno 2020 considerata la pandemia", indica Anna von Ow, di Job Market Monitor Svizzera, citata nel comunicato. Secondo l'analista "il job index si sta riprendendo a un ritmo relativamente rapido". Le stime della Segreteria di Stato dell'economia (Seco) "mostrano che la disoccupazione sembra stabilizzarsi a un livello più elevato. Questo ci fa guardare con ottimismo al futuro andamento del mercato del lavoro", afferma dal canto suo Monica Dell'Anna, CEO del Gruppo Adecco Svizzera.
L'indice pubblicato oggi si è concentrato sulle professioni sanitarie, in particolare medici, infermieri e assistenti di studio medico. L'obiettivo del focus sulle professioni è quello di osservare gli sviluppi a medio termine - un periodo di cinque anni - delle professioni nel settore delle cure mediche di base, indica il comunicato. In questo settore la domanda di professionisti è aumentata del 35% negli ultimi cinque anni. Rispetto all'anno precedente, nel 2020 la crescita è pari al 13%. Considerate le circostanze legate alla situazione del coronavirus, nota Adecco, "si tratta di un aumento elevato". Nel secondo trimestre si era infatti assistito a un crollo degli annunci di lavoro in seguito all'introduzione delle misure di protezione Covid, poiché tra esse era in vigore l'obbligo di astenersi da interventi e terapie mediche non urgenti. Dal 2015 le professioni di infermieri e assistenti di studio medico sono aumentate del 36%. Rispetto allo scorso anno l'aumento è del 12%. È invece cresciuto a dismisura, negli ultimi cinque anni, il fabbisogno di collaboratori sanitari (120%), ma anche il valore dell'indice del numero di annunci per gli operatori sociosanitari è raddoppiato dal 2015. Per quanto riguarda gli infermieri, l'incremento maggiore rispetto al 2019 riguarda gli ausiliari (+39%) e i professionisti (+16%).