Studio realizzato da Pro Senectute e da una Scuola universitaria professionale di Zurigo pone la questione del ripensamento dell'assistenza a domicilio
In Svizzera oltre 660'000 persone dai 63 anni in su che risiedono a domicilio hanno bisogno di almeno una prestazione di assistenza. È quanto emerge da uno studio realizzato da Pro Senectute e dalla Scuola universitaria professionale di scienze applicate di Zurigo. Tale necessità, più che negli anziani con una disabilità fisica, è preponderante per quelli isolati, precisa Pro Senectute in un comunicato odierno. Nei singoli casi i costi per l'assistenza di queste persone sono bassi, ma sommandoli si ottiene il maggior fattore di spesa. Stando alla ricerca, in totale i costi in tutto il Paese ammontano a una cifra fra i 4,2 e i 5,4 miliardi di franchi all'anno.
Parenti, amici e vicini si occupano di gran parte dell'assistenza, ma, giunti a una certa età, gli anziani devono spesso ricorrere a prestazioni esterne a loro spese e non tutti hanno le risorse per farsene carico. Secondo le conclusioni dello studio, sono tre le condizioni determinanti che permettono agli anziani di vivere il più a lungo possibile in un buono stato fra le proprie mura di casa. Si tratta di mezzi finanziari sufficienti, di un'offerta di assistenza adattata ai loro bisogni e di una cerchia di persone disponibili. Pro Senectute chiede dunque che l'approccio all'assistenza a domicilio sia ripensato e che le prestazioni diventino abbordabili. Se ciò non accadesse, avverte l'associazione, le lacune già esistenti non faranno altro che accentuarsi a causa dei cambiamenti demografici e sociali.