Quasi raddoppiate da metà marzo. La Centrale d'allarme 'Melani' ha individuato oltre 600 pagine internet sospette
Poco meno di tre settimane fa Melani (la Centrale d'annuncio e d'analisi per la sicurezza dell'informazione) denunciava - sulla scorta di segnalazioni delle polizie cantonali e di privati cittadini - "un aumento di fenomeni di crimine informatico" in relazione al coronavirus in Svizzera. La curva delle segnalazioni in effetti aveva preso a salire in modo deciso all'inizio di marzo. In poco più di un mese, il numero degli 'annunci' è più che raddoppiato: la scorsa settimana ha raggiunto quota 236 (122 riguardano sospette frodi). "Vediamo un po' di tutto di questi tempi", dice a 'laRegione' Max Klaus, sostituto responsabile di Melani.
I problemi che al momento occupano maggiormente la Centrale sono i "trojan di codifica, con i quali vengono codificati dati che i truffatori sfruttano poi per chiedere soldi", spiega il nostro interlocutore. La pandemia non cambia fondamentalmente la natura dei fenomeni segnalati. "Si tratta di rischi che sono sempre esistiti, ma che ultimamente si presentano soprattutto in relazione al Covid-19", precisa Klaus. A fine marzo Melani aveva elencato sette tipi di 'frode da coronavirus':
Un sistema di monitoraggio è attivo presso Melani da metà marzo, da quando cioè il Consiglio federale ha proclamato la situazione 'straordinaria' ai sensi della Legge sulle epidemie. "Fino alla scorsa settimana - spiega Klaus - avevamo individuato oltre 600 pagine internet che si sospetta possano essere truffaldine. Se riusciamo a provare che lo sono effettivamente, allora ci rivolgiamo al provider e cerchiamo di bloccarle".
Occhio a quegli Sms
Negli ultimi giorni Melani ha denunciato un altro problema "molto attuale": Sms che fanno riferimento alla presunta consegna di un pacchetto. Il testo recita: "Paket wegen fehlendem Porto gestoppt. Bitte zahlen Sie Ihr fehlendes Porto, um Ihr Paket noch heute freizugeben." (e cioè: "Pacchetto fermato causa mancata affrancatura. Per favore pagate l'affrancatura mancante per sbloccare ancora oggi il vostro pacchetto"). Cliccando sul link indicato vengono richiesti diversi dati, compresi quelli della carta di credito. L'obiettivo è indurre la/il destinataria/o del messaggio a concludere velocemente un contratto. Con l'inserimento dei dati viene stipulato un contratto di abbonamento. La raccomandazione è di ignorare questi Sms.
Le raccomandazioni non cambiano
Nel caso specifico del Covid-19, fondamentale - ricorda Klaus - è "credere solo alle informazioni ufficiali, provenienti ad esempio dall'Ufsp, da Melani o dalla Cancelleria federale. Se riceviamo Sms o e-mail sospette, dobbiamo muoverci con estrema cautela. Come nel caso dei falsi Sms evocati prima: meglio chiedere direttamente alla Posta se è stata davvero lei a spedirli".
Ciò che si dovrebbe fare anche in tempi normali, peraltro. Pandemia o no, le raccomandazioni infatti non cambiano. "Il rispetto delle principali regole di comportamento in ambito informatico aiuta a proteggersi anche dalle minacce con riferimento al coronavirus", sottolinea Melani in una nota diffusa a fine marzo. Le 'principali regole di comportamento in ambito informatico'? Eccole: