Svizzera

Senza barriere sui treni per il 93% degli utenti entro il 2023

Per il momento non sono previsti adeguamenti in 68 stazioni poiché, stando alla legge federale, l’onere previsto non sarebbe proporzionale.

6 dicembre 2018
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La legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti dei disabili dispone che, entro la fine del 2023, tutti i viaggiatori possano accedere liberamente a marciapiedi e treni. Attualmente a poterlo fare è il 58 percento degli utenti. Entro il termine fissato si prevede di passare al 93 percento. I viaggiatori con mobilità ridotta devono poter usufruire dei servizi delle FFS senza alcuna discriminazione e muoversi il più autonomamente possibile. Questo vale per le persone con problemi motori e per gli anziani, ma anche per chi viaggia con carrozzine, bagagli ecc. Per tale motivo, le FFS adeguano di continuo le proprie stazioni alzando i marciapiedi, installando ascensori o costruendo rampe. Anche le informazioni per i viaggiatori vengono ottimizzate costantemente per adattarle alle esigenze delle persone a mobilità ridotta.

Al momento dell’entrata in vigore nel 2004, la legge sui disabili prevedeva che, entro un periodo transitorio di 20 anni, i marciapiedi e i treni fossero accessibili senza ostacoli a tutti i viaggiatori. Per gli adeguamenti necessari, la Confederazione ha concesso alle FFS aiuti finanziari per oltre un miliardo di franchi. La LDis dispone che le risorse pubbliche siano impiegate secondo un principio di proporzionalità. Dato che però in alcune stazioni l’attuazione di misure edilizie comporterebbe un onere finanziario eccessivo, in determinate situazioni la legge sui disabili ammette anche misure sostitutive. Ad oggi, il 58 percento dei viaggiatori è in grado di spostarsi nelle stazioni FFS nonché salire o scendere liberamente dai treni grazie alle rampe, agli ascensori e ai marciapiedi rialzati. Questo in 335 delle 747 stazioni FFS. Entro la fine del 2023, le FFS effettueranno importanti lavori di trasformazione in 556 stazioni per permettere al 93 percento dei viaggiatori di accedere ai treni e ai marciapiedi in maniera autonoma. Per altre 123 stazioni, invece, probabilmente le FFS non riusciranno a rispettare il termine del 2023 e ne rimanderanno quindi la ristrutturazione a un secondo momento.

Per 143 stazioni sono necessari accertamenti approfonditi con l’UFT in merito alla necessità e alle modalità di adeguamento. Uno dei motivi è la cosiddetta «sopraelevazione» presente in alcune stazioni in curva: talvolta tra il predellino del treno e il bordo del marciapiede vi è una distanza maggiore che rende difficoltose la salita e la discesa dei viaggiatori con mobilità ridotta. I requisiti sulla distanza massima sono cambiati nel 2017. Pertanto, alcune stazioni precedentemente considerate conformi alla legge sui disabili, oggi non lo sono più. Le FFS intendono apportare subito le relative modifiche affinché, entro il 2023, la maggior parte delle stazioni risulti conforme alla LDis. Per il momento non sono previsti adeguamenti in 68 stazioni poiché, stando alla legge, l’onere previsto non sarebbe proporzionale. Ciò interesserà l’1 percento dei viaggiatori. Queste stazioni sono state determinate sulla base di un ausilio alla pianificazione vincolante, sviluppato insieme al settore dei trasporti e alla Confederazione. Tra i criteri considerati figurano l’onere finanziario, il numero di viaggiatori in salita e discesa nonché la vicinanza a ospedali o case di riposo.