Il presidente iranianao a quello Usa: 'Non ha senso un blocco dell'export di petrolio'. In mattinata colloqui con Sommaruga, Berset e Schneider-Ammann
«Se riuscirai a tagliare le esportazioni di petrolio dall’Iran, vedrai le conseguenze». Questa la minaccia rivolta a Donald Trump dal presidente iraniano Hassan Rohani, che si trova attualmente a Berna per una visita di due giorni. Le parole sono state pronunciate ieri nel corso di un incontro con un gruppo di suoi connazionali espatriati in Svizzera. Secondo Rohani, sarebbe «senza senso» un blocco dell’export iraniano mettendo pressione su altri Paesi affinché non importino petrolio persiano. Teheran ha già risposto in passato a pressioni degli Usa, minacciando di chiudere lo stretto di Hormuz, dove viene realizzata l’esportazione di greggio dagli Stati della regione.
Nel corso della giornata odierna, il secondo giorno della sua visita ufficiale in Svizzera, Rohani parteciperà a un forum sull’innovazione e l’industria nell’ambito alimentare e della salute. Il presidente della Repubblica islamica incontrerà stamane anche i consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Johann Schneider-Ammann, oltre al presidente della Confederazione Alain Berset. Al termine delle discussioni è prevista la firma di due dichiarazioni d’intenti e di un accordo in materia di sanità e scienze. Al centro dei colloqui vi sono gli ultimi sviluppi relativi all’accordo sul programma nucleare iraniano, dal quale gli Stati Uniti hanno annunciato di ritirarsi l’8 maggio. Tema di discussione sono anche le relazioni bilaterali. Si tratta in particolare di stilare un primo bilancio del piano d’azione per il consolidamento delle relazioni bilaterali, adottato alla fine di febbraio del 2016, in occasione della visita a Teheran dell’allora presidente della Confederazione Schneider-Ammann. Dopo la sua visita in Svizzera, Rohani si recherà in Austria dove, nel luglio 2015 a Vienna, è stato concluso l’accordo sul programma nucleare iraniano.