In un grande duello con lo statunitense Rai Benjamin, il norvegese frantuma il record del mondo (già suo): ‘L'ho sognato giorno e notte’
Lo stadio olimpico di Tokyo – purtroppo senza spettatori – è stato teatro di un duello spettacolare tra Karsten Warholm e Rai Benjamin sui 400 metro ostacoli.
Trent'anni or sono, nello stesso stadio giapponese si era corso un confronto indimenticabile tra Carl Lewis e Mike Powell sul salto in lungo, in occasione dei Mondiali di atletica.
Il vulcanico Karsten Warholm e il più placido Rai Benjamin hanno mostrato il meglio sulla più grande scena mondiale. In 45''94, il norvegese ha letteralmente polverizzato il suo stesso record del mondo (46''70) stabilito il 2 luglio a Oslo, portando con sé lo statunitense (46''17) stabilendo così due tempi stratosferici.
“È stata la più grande corsa della storia delle Olimpiadi. Penso che nemmeno i 9''5 di Bolt (9''58 realizzato in realtà ai Mondiali nel 2009, ndr) possono rivalizzare”, ha affermato Rai Benjamin.
In ginocchio dopo la sua vittoria, sfinito, con la maglia strappata, Warholm ha consegnato al suo avversario il duello che non si era svolto né a Monaco in luglio (Benjamin aveva annullato la sua partecipazione all'ultimo momento), né in occasione della semifinale domenica, corsa senza forzare troppo.
Il doppio campione del mondo, 25 anni, ha fatto parlare la logica diventando campione olimpico per la prima volta in carriera. “L'ho sognato come un pazzo. Pensavo a ottenere l'oro da aggiungere alla mia collezione, giorno e notte. In gara non ho toccato nemmeno un ostacolo, sono perfino stato capace di riaccelerare alla fine. È enorme, è storico”.