TOKYO 2020

Vietato festeggiare: i Giochi al tempo del Covid

Proibiti baci, abbracci, canti, incitamenti e alcool in compagnia E non ci sarà nemmeno il pubblico. Saranno le Olimpiadi più strane della storia

20 luglio 2021
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Pochi spettatori, niente festeggiamenti, niente applausi e abbracci: le Olimpiadi di Tokyo (23 luglio - 8 agosto) si preannunciano molto speciali a causa della persistente pandemia di Covid-19. Ecco le principali differenze rispetto ai precedenti giochi olimpici.

Cerimonie sobrie

Le cerimonie di apertura di Rio 2016, Londra 2012 e Pechino 2008 avevano abbagliato il mondo con il loro splendore, gli impressionanti effetti speciali e le coreografie capaci di coinvolgere migliaia di partecipanti. La cerimonia di apertura dei Giochi di Tokyo sarà “più semplice e sobria”, sia per ridurre il rischio di infezione, sia per essere “in sintonia con la situazione” che rimane difficile in tutto il mondo.

Le cerimonie di apertura e chiusura avranno un tono cupo per rendere omaggio ai milioni di morti legati al coronavirus in tutto il mondo, così come alle vittime del triplo disastro del 2011 nel nord-est del Giappone (terremoto, tsunami e incidente nucleare di Fukushima).

Soprattutto, si svolgeranno davanti a pochissimi spettatori: meno di 1’000 persone selezionate (funzionari olimpici, funzionari giapponesi, dignitari stranieri, sponsor, ecc.) dovrebbero partecipare alla cerimonia di venerdì nel nuovo stadio olimpico di Tokyo. Inoltre, il numero di atleti previsti per la sfilata dovrebbe essere dimezzato a circa 6’000.

Niente abbracci o baci

I campioni olimpici non saranno in grado di baciare le loro medaglie, in quanto sul podio saranno tenuti a indossare le mascherine. E lo dovranno fare in ogni momento, eccetto durante le gare e gli allenamenti. 

Altro duro colpo per media e fotografi alla ricerca dello scatto denso di emozioni, gli atleti, quando non saranno impegnati nelle competizioni, dovranno mantenere una distanza di due metri tra di loro. Abbracci e baci saranno quindi vietati.

Pubblico centellinato

Prima dello scoppio della pandemia, il Giappone si fregava le mani, scommettendo su un massiccio afflusso di spettatori e turisti stranieri durante e dopo i Giochi. Ma dalla primavera 2020, il paese ha praticamente chiuso le frontiere ai visitatori a causa dei rischi per la salute, e nel marzo di quest’anno gli organizzatori hanno deciso di rinunciare ad accogliere gli spettatori stranieri. Poi, a inizio luglio, di fronte all'emergere di una nuova ondata di malattie infettive, è stato deciso che i Giochi si disputeranno praticamente a porte chiuse.

Anche il numero di persone che arriveranno in Giappone per i Giochi olimpici e paralimpici è stato drasticamente ridotto, a circa 68’000 (tra atleti, staff, funzionari, personale di supporto e media), rispetto alle 200’000 inizialmente previste.

Gli atleti non saranno autorizzati a visitare il Giappone e dovranno rimanere nel Villaggio olimpico quando non saranno impegnati nelle rispettive sedi di competizione.

Nessun canto o incitamento

Al pubblico autorizzato ad assistere ad alcune competizioni fuori Tokyo, sarà chiesto di evitare di cantare e tifare, per evitare l’emissione di droplet. Gli organizzatori hanno invitato gli spettatori a “sentire la gioia nei loro cuori”.

In nome della sicurezza contro il virus, durante i Giochi “l'atmosfera di festa dovrà essere soppressa”, aveva affermato a giugno il presidente del comitato organizzatore giapponese, Seiko Hashimoto. Ciò nonostante, effetti sonori adattati a ogni singola disciplina saranno trasmessi utilizzando il “sound” delle precedenti edizioni.

Pene per i trasgressori

Gli atleti saranno sottoposti quotidianamente a test anti-Covid e sarà chiesto loro di ridurre al minimo le interazioni fisiche con gli altri. La distribuzione di 160’000 preservativi agli atleti – una tradizione olimpica dai Giochi di Seoul 1988 per promuovere la lotta contro le malattie sessualmente trasmissibili – è stata mantenuta, ma avrà luogo solo alla fine del soggiorno dell’atleta nel Villaggio. All'interno del quale, riunioni e feste sono teoricamente vietate, compreso il consumo di alcol in gruppo. Qualsiasi partecipante – sportivo o altro – che violi le restrizioni dovrà affrontare possibili sanzioni, tra cui la squalifica e l'espulsione dal Giappone.