La rumena, che di recente aveva ricevuto una sanzione di 4 anni, ritiene che il mese inflitto alla numero 2 al mondo sia illogico
Simona Halep ha pubblicamente criticato la lievità della pena inflitta a Iga Swiatek, squalificata per un mese per via di un caso di doping, quando invece a lei di recente era stata appioppata una squalifica inizialmente fissata in ben quattro anni.
L'agenzia internazionale per l'integrità del tennis (Itia) aveva rivelato che Swiatek era risultata positiva a una sostanza proibita, ma che la 4 volte vincitrice del Roland-Garros sarebbe stata punita soltanto con una breve squalifica. «Mi chiedo il perché di una simile differenza di trattamento e di giudizio. Non vedo nessuna risposta logica, perché di risposte logiche non ce ne sono», ha scritto (in rumeno) Halep sul proprio account Instagram. «Può trattarsi soltanto di cattiva volontà da parte dell'Itia, l'organizzazione che – malgrado l'evidenza – ha fatto di tutto per distruggermi. A tutto i costi ha voluto distruggere gli ultimi anni della mia carriera», ha continuato.
In un primo momento squalificata fino al 2026 dopo un controllo positivo durante gli Us Open del 2022 e per un'anomalia sul suo passaporto biologico, Halep si è poi vista ridurre lo stop a 9 mesi dal Tribunale amministrativo dello sport (Tas) nel marzo di quest'anno, decurtazione che le ha permesso di tornare a giocare. «Ho sofferto, soffro tuttora e forse soffrirò per sempre per l'ingiustizia che ho subito. Com'è possibile che due casi identici – e verificatisi praticamente in contemporanea – siano trattati dall'Itia con due approcci così diversi, praticamente opposti?», si domanda la 33enne ex numero 1 del Wta (ottobre 2017), nel frattempo scivolata nel ranking mondiale all'877° posto.
«Ho perso due anni di carriera, e innumerevoli notti insonni, con brutti pensieri e ansia, con domande senza risposte. Ma, alla fine, ho ottenuto giustizia, hanno appurato che si trattava di una contaminazione, e che l'anomalia sul passaporto biologico è stata una pura invenzione», ha concluso la rumena vincitrice a Parigi nel 2018 e a Wimbledon l'anno successivo.