L'ex campione dice la sua sulla polemica che ha travolto il numero uno al mondo. ‘Ci si chiede se sia stato trattato come gli altri, è questo il punto’
Mentre l'Us Open impazza, sugli schermi dell'emittente statunitense Nbc Roger Federer interviene per dire la sua sull'ormai famigerato caso Sinner. «Siamo un po' tutti convinti che Jannik non abbia fatto nulla, ma il perché non sia stato costretto a ritirarsi quando non v'era certezza al 100% di ciò che stava accadendo, credo che debba trovare una risposta. Però le cose stanno così e dobbiamo avere fiducia nel processo, anche se capisco la frustrazione della gente, che si chiede se sia stato trattato allo stesso modo degli altri. Credo sia questo il punto principale».
Sinner, lo ricordiamo, era stato assolto poco prima dell'inizio dell'Us Open dopo essere risultato positivo al doping per due volte lo scorso mese di marzo, questione di cui l'opinione pubblica era stata informata solo poco prima dell'assoluzione. Secondo l'Itia, l'agenzia che si occupa delle analisi antidoping nel mondo del tennis, Sinner era stato assolto quindici giorni fa da un tribunale indipendente dopo i due test positivi al clostebol (uno steroide anabolizzante) nel mese di marzo, dopo che era stata ritenuta definitiva la spiegazione fornita dal vincitore degli Australian Open, secondo cui il prodotto proibito sarebbe entrato accidentalmente nel suo corpo in seguito a un massaggio, a causa di una pomata utilizzata dal suo fisioterapista per guarire una ferita al dito. «Indipendentemente dal fatto che abbia fatto qualcosa o no, questo tipo di notizie non sono le cose che vorremmo vedere nel nostro sport – ha aggiunto il 43enne ex campione basilese, che aveva messo fine alla propria carriera due anni fa dopo aver vinto 20 titoli dello Slam –. Ma capisco che è una situazione delicata, è l'incubo di ogni atleta dover far fronte a certe accuse, perché facciamo questi test ogni giorno».