La toscana ha raggiunto in scioltezza i quarti di finale del Bellinzona Ladies Open, come Kayla Day (impostasi su Jenny Dürst) e la nostra Susan Bandecchi
Il sole ha fatto di nuovo capolino sui campi del Bellinzona Ladies Open, delineando il tabellone dei quarti di finale. Kayla Day (Wta 86) ha infranto le speranze di una coriacea Jenny Dürst (250), imponendosi 1-6 7-5 6-3 al termine di un incontro di altissimi contenuti e molto combattuto. Ma i colori rossocrociati, e soprattutto quelli ticinesi, hanno comunque sorriso grazie a Susan Bandecchi (405). La 25enne ha infatti piegato in rimonta 2-6 6-3 e ancora 6-3 la resistenza della magiara Panna Udvardy (153), offrendosi in questo modo su un piatto d’argento la sfida all’altra ungherese Anna Bondar (47). A superare il turno è stata anche Lucrezia Stefanini (150), messasi particolarmente in evidenza nella capitale per il suo diritto a due mani a mo’ di rovescio. Una peculiarità ‘coltivata’ sin da piccola, da quando ha iniziato a colpire la pallina impugnando la massiccia racchetta del fratello. La toscana ha sconfitto tutto sommato in scioltezza l’uzbeka Nigina Abduraimova, confermando di apprezzare la terra rossa sopracenerina. Come già successo tre anni or sono, in cui si era fermata negli ottavi. «Sì, effettivamente, mi piacciono questi campi e la città; sono felice di essere ritornata e di aver finora proposto un bel gioco». L’idea è di cercare di migliorarsi nel corso di tutto il torneo, senza porsi limiti, così da «rimanere a Bellinzona il più a lungo possibile».
Eliminata subito in entrata nelle qualificazioni degli Australian Open, l’inizio di stagione di Lucrezia è stato piuttosto travagliato a causa di qualche infortunio di troppo. «Non è stato affatto facile cercare di essere continua… L’annata è de facto iniziata solo in queste ultime settimane. Ora sono in forma, posso di nuovo competere sfruttando appieno le mie qualità. La terra rossa, su cui sono cresciuta, non è la mia superficie preferita; provo delle sensazioni differenti rispetto ai campi veloci. È comunque sempre interessante mettersi in discussione, cercando d’individuare delle soluzioni». Il ‘fenomeno’ Jannik Sinner, a cui la 25enne accosta pure Matteo Berrettini, ha riacceso i riflettori sul movimento italiano. «Molti bambini hanno iniziato a interessarsi alla nostra disciplina. Non posso che essere felice di quanto successo, credo sia un bel messaggio. L’augurio è che anche il panorama femminile possa approfittare di questo slancio. Ce la stiamo mettendo tutta». D’altronde le campionesse non sono mai (o quasi) mancate, pensando soprattutto a Flavia Pennetta, Francesca Schiavone e Roberta Vinci. Non a caso nella passata stagione le Azzurre sono riuscite a raggiungere la finale della Billie Jean King Cup. Fra di loro c’era pure Lucrezia. «Un sogno che si realizza, spero di riuscire a far parte della squadra in modo più continuo: rappresentare la Nazionale italiana è sempre un orgoglio». Le prossime tappe della toscana saranno due tornei su territorio europeo. E, in seguito, il Foro Italico nonché il Roland Garros. «Le Olimpiadi? La speranza c’è, ma dipende da tutta una serie di fattori».
Da segnalare, infine, che la coppia formata dalla rossocrociata Conny Perrin e dalla ceca Jesika Maleckova ha raggiunto le semifinali nel doppio, superando piuttosto nettamente 6-1 6-4 le tedesche (nonché gemelle) Tayisiya e Yana Morderger. Fra loro e l'ultimo atto rimane dunque ora soltanto lo scoglio rappresentato dalla britannica Emily Appleton e dalla teutonica Lena Papadakis. L'altra semifinale opporrà invece l'uzbeka Nigina Abduraimova e la francese Carole Monnet a Carmen Corley e alla sorella Ivana.